Le Partite IVA Unite reputano questa “Vittoria di Pirro” del Premier Giuseppe Conte una “Clamorosa e Penalizzante messinscena”. A pochi giorni dalla tanto acclamata “ripartenza” le Partite Iva temono che le decisioni
annunciate dal Governo porteranno danni irreversibili alle loro attività, già obbligate da mesi ad una clausura forzata.
E’ quanto si legge in una nota del gruppo “Partite Iva insieme per cambiare”.
“Siamo al collasso e ci propongono misure assurde come quella di valutare la forbice del solo mese di Aprile quale termine di paragone per la erogazione del Fondo Perduto, anziché considerare correttamente il periodo da inizio emergenza da Covid19 ad oggi”
L’amaro sfogo è di Giuseppe Palmisano, Presidente dell’associazione che parla anche in rappresentanza delle altre 20 Associazioni, Gruppi e Movimenti di aggregazione delle realtà economiche e produttive italiane che, tutti assieme, formano un bacino di oltre 1.500.000 di aziende.
“Prendiamo atto della mole del provvedimento che viene annunciato con una ‘potenza di fuoco’ da 400 miliardi nel D.L. Liquidità. Con rammarico, però consideriamo che – anche con la bozza del cosiddetto Decreto Rilancio – le misure siano assolutamente inadeguate alla salvezza della nostra economia”. Il Presidente Palmisano afferma che “Lamentiamo l’inconsistenza della riduzione del carico fiscale, limitato al saldo del 2019 e al primo acconto del 2020 dell’IRAP, per non parlare del ‘falso beneficio’ del credito d’imposta per gran parte delle piccole imprese in assenza di reddito che, se optassero per la detrazione del corrispettivo, subirebbero un perdita di liquidità già insufficiente per il fornitore del servizio”.
Le Partite IVA Unite ribadiscono i quattro punti già ampiamente richiesti al Governo senza peraltro ricevere ancora alcuna risposta concreta ovvero 18 mesi esentasse a far data da marzo 2020; Contributi a fondo perduto da destinare alle P. Iva in misura proporzionale alla perdita di fatturato sofferto in tutto il periodo di emergenza rispetto alla media degli anni precedenti per sostenere lo sviluppo dell’attività; Massiccia e immediata semplificazione degli adempimenti burocratici.
Per discutere di tutto questo le partite Iva chiedono di essere convocate in audizione dal Governo o dal Ministro
competente o l’Istituzione di un tavolo di discussione a cui intervenire in rappresentanza delle partite Iva aderenti.
“Oggi è in gioco la sopravvivenza di migliaia di imprese, il futuro dei loro dipendenti e di tutte le famiglie coinvolte in questa grave situazione” conclude Palmisano “Se il Premier Conte e il Governo non vorranno ascoltare le nostre richieste e continuare a fare il “pesce in barile”; le Partite Iva prenderanno le opportune iniziative – sempre nel rispetto delle Leggi e dei dettami della nostra Costituzione – contando su una mobilitazione generale senza precedenti, finalizzata alla salvaguardia degli interessi e dei diritti singoli e collettivi di tutti, imprese e cittadini”.
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