Orde di ragazzini in giro a bussare alle porte per chiedere ‘dolcetto o scherzetto?’ Succede in America ma sempre più spesso anche in Italia. e se noin proprio con la connoitazione americani la prossima notte sarà all’insegna della festa di halloween anche in Sicilia. E allora la domanda sorge spontanea. Festa dei morti o Halloween?

Le nuove generazioni hanno un pò dimenticato il vero significato della festa dei defunti. Ebbene, C’è da chiedersi, perché in Italia si deve per forza festeggiare una festa non nostra? In tutta la penisola ed in particolar modo al Sud, il 2 novembre ricorre la festa della commemorazione dei defunti, non quella di Halloween che invece si festeggia nella notte del 31 ottobre in America e in altre parti del mondo. E giorno 1 novembre è, invece, la festa di Oghnissanti, ben diversa da halloween.

La ricorrenza della commemorazione dei defunti risale al X secolo, mentre quella di Ognissanti risale ad una decisione di Gregorio II, che nel 835 pare abbia spostato la festa già esistente, dal 13 Maggio al 1 novembre. A Palermo, come in altre località dell’isola, si conservano ancora alcune usanze che rendono tale ricorrenza certamente particolare. Anticamente questa era per i bambini quello che è oggi il Natale. Infatti in Sicilia, a portare i doni non erano le consuete figure delle festività natalizie, ma erano i defunti, che nella notte tra il 1 e il 2 novembre, visitavano i propri cari ancora in vita. Quella delle visite dei defunti per la notte dei morti, non è solo un’attesa e gioiosa tradizione. Si racconta, infatti, che realmente in questa notte le anime dei morti possano tornare nelle loro case a trovare i propri cari.

Sono ancora tanti i bambini palermitani che ricevono regali nel primo mattino del giorno 2 novembre. Fino a pochi anni fa i genitori si recavano presso uno dei tanti mercatini rionali allestiti nelle piazze cittadine, come quello dietro Piazza Olivella, nel centro storico di Palermo, per acquistare, di nascosto ai loro piccini, semplici regali che assumevano il valore prezioso della sorpresa e del mistero.

La tradizionale “fiera dei Morti” sopravvive a Palermo, anche se non ha conservato la sua collocazione per così dire “storica”, e i regali presi per i bimbi vengono ancora, da qualche famiglia, opportunamente nascosti nella notte in qualche angolo della casa, per poi essere presentati ai destinatari come doni ricevuti dai parenti scomparsi. Tradizione vuole che i bambini vengano destati alle prime luci dell’alba ed invitati a ricercare il dono nascosto dopo avere recitato i versi: “Armi santi, armi santi/ io sugnu unu e vuatri tanti/ Mentri sugnu’ni stu munnu di guai/ cosi ri morti mittiminni assai”.

Oggi, molti rituali legati alla festa sono andati persi a causa della “contaminazione” d’oltreoceano, ma il collettivo ricordo di queste antiche emozioni, che in molte persone perdura fin oggi, è la riprova della forza evocativa di tali usanze. Altro dato caratteristico della ricorrenza palermitana è quello legato all’aspetto gastronomico e a quella festa di sapori e di colori espressa nel preparare il cosiddetto “cannistru“. Il cestino, è tradizionalmente ancora composto con i frutti di martorana, retaggio di antiche e lontane tradizioni derivanti dal culto dei morti, i pupi di zucchero, detti pupaccena, i particolari biscotti chiamati “crozzi ‘i mottu“, ossa di morto e la frutta secca. Il cannistreddu viene preparato per i morti, per rendere omaggio ai parenti scomparsi, ma poi, puntualmente com’è ovvio, viene consumato dai vivi. In alcune famiglie di Palermo si usa addirittura ancora consumare la muffoletta “cunzata” la mattina del 2 novembre, con olio sale pepe e origano.

Certamente si tratta di tradizioni che ancora persitono in Sicilia, ma il paganesimo portato da Halloween continua a spopolare tra i più giovani. E allora si vedono in giro maschere di streghe, mostri, fantasmi che pian piano stanno soppiantando i doni tradizionali. Ormai pare che Halloween si sia del tutto…italianizzata, almeno a giudicare dal successo che questa festa straniera riscuote da alcuni anni fra i giovani: discoteche, pub e altri locali organizzano per il 31 ottobre serate e nottate all’insegna dell’horror, vampiri, teschi, fantasmi, pipistrelli e…zucche! Insomma…una bella carnevalata,della morte e dell’aldilà! La festa dei defunti, al contrario, deve tornare ad essere, la festa che unisce i bimbi e gli anziani, il futuro ed il passato. Perché le zucche e i fantasmi devono soppiantare i pupi di zucchero, la frutta martorana e i giocattoli? Questa mania esterofila rischia solo di minacciare la nostra identità e la nostra cultura.

Che sia Halloween o festa dei Morti o Ognissanti da stasera sarà comunque festa anche in Sicilia