Domina Zagarella, il fiore all’occhiello del gruppo della famiglia Preatoni
Quel resort stellato a Santa Flavia, in provincia di Palermo, ha il nome di un piccolo fiore: la Zagarella. Il termine deriva da due parole arabe: zahara, che vuole dire splendente di bianco, e zahr, semplicemente il fiore. Dal 2007, l’albergo di Santa Flavia, poggiato su uno dei tratti di costa più suggestivi della Sicilia occidentale, fa parte della galassia Domina Hotel della famiglia Preatoni. Dopo tre anni di ristrutturazione, la hall di vetro scintillante dello Zagarella si è riaperta nel 2010, grazie a un investimento da oltre 64 milioni di euro, cui vanno aggiunti altri fondi spesi per ulteriori tre restyling degli ultimi anni.
La storia dello Zagarella
L’hotel Zagarella ha attraversato sessanta anni di storia della Sicilia. Schizzi di fango hanno ingiustamente colpito quel luogo meraviglioso, come se le piante, le mura e i meravigliosi tramonti di quel luogo potessero essere responsabili, o addirittura colpevoli, del male che in Sicilia si nutre della sete di potere dello stigma mafioso. Perché è vero che in quell’hotel, alla fine degli anni settanta si celebrava il rito del potere e della sua soggezione ai sistemi criminali. E’ un fatto vero, come raccontano gli scatti fotografici che ritraggono nella Sala congressi dello Zagarella l’ex presidente del Consiglio Giulio Andreotti con gli esattori Salvo. Ma è altrettanto vero che in quello stesso scatto viene ritratto quel galantuomo che era il presidente della regione Piersanti Mattarella, caduto nella lotta alla mafia il giorno dell’Epifania del 1980. Le storie della Sicilia e dei siciliani, spesso vengono raccontate a senso unico. Dimenticando che oltre a quel famoso convegno politico del 1979, quell’hotel è stato anche il luogo dove nacque la più importante corrente culturale italiana del dopoguerra. Proprio allo Zagarella, allora un complesso di bungalow ricoperti dalla zagara, nella settimana dal 2 al 9 ottobre del 1963, nacque il “Gruppo ‘63”. Una trentina di giovani scrittori e intellettuali si erano riuniti allo Zagarella per parlare di letteratura e politica.
Nanni Balestrini, poeta e scrittore del Novecento italiano, raccontò che lo Zagarella venne scelto come luogo per il raduno di quel gruppo di intellettuali, grazie all’amicizia che legava Umberto Eco al barone Francesco Agnello, mecenate siciliano che in quegli anni nel capoluogo organizzava le “Settimane di nuova musica”. Fu proprio Agnello a scegliere lo Zagarella come meta ed a coprire i costi per quella missione “culturale”. Balestrini, ricorda così quei giorni: “l’atmosfera incantata dell’ albergo allora strutturato in tanti piccoli bungalow sul mare. Discussioni animate e grandi bevute sotto le stelle”.
Domina club vuole crescere
Adesso lo Zagarella è al centro di una nuova rivoluzione. Il resort di Santa Flavia entrerà nel progetto disegnato dalla famiglia Preatoni , un progetto di sviluppo che prevede una visione del prodotto del tutto innovativa e centrata sui servizi ai clienti. Il gruppo è composto da circa quaranta società presenti in tutto il mondo e garantisce lavoro ad oltre tremila dipendenti. Del progetto si occupa Eugenio Preatoni, già chief executive officer di Domina Vacanze.
Eugenio Preatoni ha ereditato dal padre Ernesto – il creatore di Sharm el Sheik come meta turistica – la passione per il “business” della vacanze. Eugenio Preatoni conosce bene lo Zagarella. Lo ha vissuto come soltanto un imprenditore che vuole vedere fiorire i propri progetti sa fare.Nel 2016, grazie al programma Rai “Boss in incognito”, ha lavorato allo Zagarella come giardiniere, bagnino e receptionist, truccato con barba e baffi per non farsi riconoscere, indossando le mentite spoglie di tal Carlo da Agrate Brianza. Dopo quell’esperienza racconterà che “guardando quel che succedeva da una prospettiva impossibile per un proprietario mi sono venute in mente tante soluzioni per migliorare i nostri servizi”.
Eugenio Preatoni
Zagarella, la perla del Tirreno
Domina Zagarella oggi è un resort composto da un nucleo centrale con 340 unità abitative e più di quaranta villini, immersi in un giardino mediterraneo di 28 mila metri quadrati in riva al mare. Ma non chiamatela “multiproprietà”, perché quello è un concetto che Preatoni ha già superato. Anche il turismo si deve sintonizzare sulla nuova era della sharing economy e il progetto Domina va proprio in quella direzione.
L’obiettivo, oggi, è quello di fare del Domina Hotel Zagarella di Santa Flavia, in provincia di Palermo, il punto di riferimento del turismo sulla costa tirrenica della Sicilia, in una delle aree più belle della provincia di Palermo. Il piano è già pronto e fa parte di un’idea di rilancio della struttura che la famiglia Preatoni – a capo del gruppo Domina Hotel – sta portando avanti. Il tutto è incentrato su nuove offerte di servizi, una nuova formula per quella che è stata la multiproprietà e che già oggi viene messa sul mercato con la formula club che da la possibilità a chi aderisce di usufruire dell’ospitalità Domina in uno dei tanti resort o alberghi di proprietà del gruppo.
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