Il Teatro Massimo torna ad offrire la grande opera lirica anche d’estate con uno dei titoli più amati del repertorio buffo, Don Pasquale di Gaetano Donizetti, che venerdì 6, martedì 10 e venerdì 13 luglio alle ore 20.30 andrà in scena all’aperto, nel Chiostro della Galleria d’Arte Moderna, un’ambientazione suggestiva con un’ottima acustica. Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo salirà Alberto Maniaci, che di recente è stato inserito da «L’Espresso» tra le giovani “bacchette d’assalto” e che presto tornerà al Teatro Massimo per nuovi impegni, il Coro sarà diretto da Piero Monti.

La regia di Roberto Catalano con gli spazi scenici ideati da Emanuele Sinisi, i costumi di Ilaria Ariemme e le luci di Salvatore Spataro, trasforma il Chiostro della Galleria d’Arte Moderna in una piazza romana di Trastevere: la Roma ottocentesca del Don Pasquale di Donizetti diventa così quella della Dolce vita.

La storia è quella dell’anziano Don Pasquale che vuole sposarsi per punire e diseredare il nipote Ernesto, deciso a sposare la sua amata Norina. Don Pasquale non ha mai incontrato Norina, ma è prevenuto nei suoi confronti. Il dottor Malatesta, amico di famiglia, decide di organizzare un inganno che permetta di risolvere la situazione: presenterà a Don Pasquale la propria sorella, Sofronia (in realtà Norina mascherata) e organizzerà un finto matrimonio. Una volta assunto il ruolo di padrona di casa Norina/Sofronia renderà un inferno la vita di Don Pasquale, fino a spingerlo a desiderare di non essersi mai sposato: il matrimonio, concluderà amaramente alla fine dell’opera, è per i giovani.

L’effervescente e affascinante Norina sarà interpretata dal soprano Anna Maria Sarra, Don Pasquale sarà il giovane baritono trapanese Francesco Vultaggio, al debutto in un ruolo che richiede grande impegno, soprattutto quando la comicità cede il passo a momenti di malinconica riflessione sulla vecchiaia. Con loro il tenore Marco Ciaponi, il romantico innamorato Ernesto, e il baritono Biagio Pizzuti, l’intrigante dottor Malatesta, motore della trama che porterà Don Pasquale a prendere coscienza di quanto si è reso ridicolo. E in scena infatti vedremo la trasformazione del personaggio: il vecchietto in cardigan del primo atto, al solo pensiero di una moglie giovane e bella, si affida a un personal trainer (Alessio Barone, nel ruolo muto del maggiordomo), tinge i capelli, cambia look… ma si scontra poi con le beffe di Norina che, nella regia di Roberto Catalano, gli stravolge la casa-museo, dominata dal ritratto della madre di Don Pasquale, trasformandola in un ristorante dove può sfogare la sua passione per la cucina.