Salveranno tre malati in lista d’attesa gli organi donati da un uomo di 47 anni deceduto all’ospedale Villa Sofia per un’emorragia cerebrale. Il consenso alla donazione è stato espresso dai genitori del paziente. Al termine della procedura di accertamento della morte cerebrale, un‘equipe chirurgica ha proceduto al prelievo di reni e fegato. Sono state prelevate anche le cornee, inviate alla banca degli occhi.
“Dopo le due bambine decedute la scorsa settimana – commenta il Coordinatore del CRT, Giorgio Battaglia – un altro triste caso in cui una coppia di genitori vede morire un figlio. Ma ancora volta nel dolore profondo emergono lo spirito di solidarietà e la generosità che portano all’assenso alla donazione, che modifica la prospettiva e rimette in gioco la speranza. Dalla morte alla vita. Un sincero e sentito grazie a questi genitori”.
Dal 1 gennaio a oggi sono 7 i potenziali donatori segnalati dalle rianimazioni, tre i donatori effettivi. Registrata una sola opposizione. “La pandemia – continua Battaglia – ha messo a dura prova tutto il nostro sistema sanitario.
Tuttavia la rete trapiantologica è riuscita a mantenere un’ elevata efficienza di segnalazione dei potenziali donatori. La Sicilia, secondo il Report del Centro Nazionale Trapianti, pur con un tasso molto basso (9,2) di donazione, è l’unica realtà meridionale ad aver migliorato la propria situazione nel 2020. Questi risultati sono il frutto della sensibilità e delle capacità professionali del personale medico e infermieristico nonché degli altri servizi ospedalieri impegnati nel percorso trapiantologico. Un sentito grazie – conclude il Coordinatore regionale del CRT – anche al lavoro del Coordinamento operativo (diretto da Bruna Piazza e costituito da Rosanna Di Pasquale, Salvo Iacopelli, Pietro La Torre, Ettore Pagoto, Valeria Palumbo, Gaia Perricone, Alessia Sirchia, ndr), cuore di tutta l’attività del CRT Sicilia, impegnato 24 ore su 24 per garantire il processo di donazione e trapianto”.
Il caso della bimba morta all’ospedale dei Bambini
“Ho detto si alla donazione degli organi di mia figlia perché era un gesto che andava fatto. Abbiamo alleviato il dolore di altri bambini e dei loro genitori. La mia bambina adesso è un angelo che ha dato la gioia”.
Con queste parole Silvia (nome di fantasia), racconta la sua scelta di assenso al prelievo degli organi della sua bimba di 9 anni, deceduta all’Ospedale dei Bambini per arresto cardiaco. Con il suo “Si” Silvia ha permesso di salvare altri tre bambini in lista d’attesa per un trapianto.
Il caso della piccola Antonella, morta per una sfida estrema su Tik Tok
Gli organi della piccola Antonella morta durante una sfida sui social hanno salvato tre bambini: due bimbi ricoverato all’ospedale pediatrico Bambin Gesù ed un altro ricoverato al Gaslini. Giudicati invece non idonei il cuore, l’intestino e i polmoni.
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