Una donna è morta per arresto cardiaco questa mattina in via S 74 a Brancaccio a Palermo. I soccorritori del 118 arrivati dopo 10 minuti dalla chiamata di emergenza, come ricostruito dai tabulati telefonici, sono stati aggrediti dai familiari.

Uno dei sanitari è stato ferito con alcuni pugni al volto e i medici del pronto soccorso gli hanno riscontrato la frattura dello zigomo. L’ambulanza arrivava da Ficarazzi.

Si tratta dell’ennesimo episodio di aggressione di questo tipo negli ultimi giorni. In Sicilia si assiste, infatti, ad una recrudescenza di aggressioni nei confronti del personale sanitario e parasanitario dopo un periodo di apparente calma o quantomeno di contrazione di aggressioni di questa natura.

La nuova frontiera è quella del personale delle ambulanze. Appena tre giorni fa un episodio di aggressione, con calci pugni e morsi, si er averificato al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Siracusa ai danni del personale di una ambulanza che aveva soccorso una persona. Le vittime, come denunciato da un sindacato, la Fials 118 Sicilia, sono i componenti dell’equipaggio Seus: due autisti soccorritori, un uomo ed una donna.

Un’altra aggressione era avvenuta il giorno seguente all’Ospedale Maggiore di Modica (Rg) dove un uomo ha generato il panico generale sfondando la porta della stanza di un ambulatorio e ha tentato di aggredire i sanitari. Sarebbe stata lunga attesa a spazientire l’uomo, originario di Ispica, che doveva fare una visita ambulatoriale.

Dopo questi episodi è stato deciso che tutte le 200 nuove ambulanze della Seus saranno dotate di telecamere. Con sistema di registrazione protetto e nel rispetto della normativa relativa alla privacy, avranno l’obiettivo di scoraggiare il fenomeno delle aggressioni agli operatori dell’emergenza-urgenza, purtroppo sempre più di cronaca in tutta Italia, Sicilia compresa. Saranno situate all’esterno dei mezzi di soccorso, in ognuno dei quattro lati: una anteriore, una posteriore e le restanti due nelle fiancate.

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