Nuovamente chiusa al transito dopo il maltempo la strada Sp 55, con ordinanza della Città metropolitana, che collega Campofelice di Fitalia a Mezzojuso e da qui a Palermo. E il paese torna ad essere isolato.
Per non rimanere completamente intrappolati è possibile usare un’altra strada secondaria, la intercomunale 30, ormai a pezzi, dissestata, franata in vari punti, strapiena di avvallamenti, poco più che una trazzera, che collega Campofelice con lo scorrimento veloce Palermo Agrigento. Tutto può dirsi tranne che sia una vera strada. Un tratto che può essere percorso a circa 20 km l’ora sfasciando mezza auto e pregando che l’asfalto non sia apra improvvisamente al passaggio dell’auto.
Bisogna anche considerare che la Sp 55 è considerata dalla Protezione civile regionale via di fuga in caso di calamità varie. L’unica via di fuga tenuta in pessime condizioni ed ora anche chiusa nuovamente. E così gli abitanti del paese rischiano di trovarsi in una trappola senza scampo in caso di emergenza, perché nemmeno i mezzi di soccorso (carabinieri, vigili del fuoco e quanti altri) possono arrivare agevolmente ed in tempi veloci.
“Da due anni – dice il sindaco di Campofelice Pietro Aldegheri – rappresento con insistenza questa grave situazione a tutti gli organi competenti senza che sino ad ora siano stati realizzati interventi risolutivi. Nonostante da tempo sono fermi nei cassetti della burocrazia 3 milioni e 600 mila euro per ammodernare entrambe le strade. Sono disponibili, finanziamenti che provengono dal Patto per il Sud, 2 milioni e mezzo di euro per la Sp 55, quella che adesso è stata chiusa, ed un milione e 100 mila euro per la intercomunale 30. Questi soldi non si spendono ed i cantieri non vengono aperti perché la Città metropolitana dice di non avere personale e risorse per effettuare la progettazione esecutiva propedeutica alla gara di appalto”.
Dal canto suo la Regione ha già destinato nei mesi scorsi 5 milioni di euro alla Città metropolitana per la viabilità provinciale ed ha aperto le settimane scorse un nuovo bando per accedere a un fondo di rotazione al fine di consentire a Liberi consorzi e Città metropolitane di incaricare professionisti esterni per la redazione dei progetti ed arrivare alla canterizzazione delle opere.
“Tenendo questa situazione di stallo – prosegue il sindaco – si vuole portare il nostro paese a morire perché senza viabilità non c’è più alcuna speranza. In molti sono già andati via. Con la strada chiusa i ragazzi non possono più andare a scuola a Mezzojuso né a Palermo, salvo a fare lunghi giri per una strada simile ad un viottolo di campagna. Per andare a Palermo devono alzarsi alle 5 del mattino. E tornano nel tardo pomeriggio stremati. I fornitori di merci non vogliono più venire perché quello che dovrebbero guadagnare serve a pagare le riparazioni delle auto. Chi veniva a comprare i prodotti agricoli e dell’allevamento non viene più. La nostra fragile economia è già al collasso. E se c’è un’emergenza sanitaria, gli ammalati rischiano di arrivare morti in ospedale a causa dei lunghi tempi di percorrenza su una strada dissestata e piena di avvallamenti.
“Devo ormai pensare – prosegue il sindaco – che questa situazione forse si risolverà solo quando qualche giorno succederà qualche tragedia, quello che non vogliamo accada mai. Poi si aprirà il balletto della ricerca dei responsabili. E mi chiedo perché questo non viene fatto prima dell’irreparabile. Perché nonostante ci siano i soldi, le strade non vengono riparate”.
“Come – dicevo aggiunge il sindaco – la storia è vecchia di cinque anni ed è impensabile che in tutto questo tempo non si è riusciti a trovare una soluzione. La sp 55 è stata infatti chiusa e sequestrata dalla magistratura a causa di una frana nel marzo del 2013. Dopo mille solleciti, la Città metropolitana, utilizzando un finanziamento della Protezione civile regionale di 50 mila euro, è intervenuta nel dicembre del 2017 e dopo una settimana di lavori la strada è stata riaperta, pur presentando sempre notevoli criticità perché i problemi strutturali non erano stati affrontati. Era stato fatto un intervento tampone nelle more dell’intervento risolutivo di 2 milioni e mezzo di euro. Ma da allora ad ora la progettazione non è stata fatta e siamo sempre fermi allo stesso punto. Come resta al palo anche il finanziamento di un milione e 100mila euro della intercomunale 30”.
Nei giorni scorsi il sindaco era tornato alla carica chiedendo un tavolo tecnico alla Prefettura per rappresentare la grave situazione della viabilità ed i pericoli che correva l’intera collettività. La Prefettura ha convocato una prima riunione lo scorso 2 ottobre con tutti i soggetti coinvolti, ma a questo incontro si è presentato solo il sindaco e la riunione è stata rinviata al 16 ottobre. Questa seconda riunione si è tenuta ed è stata aggiornata a oggi, ma in mattinata è stata rinviata forse perché in questi giorni la Prefettura è impegnata in diverse emergenze sorte dopo il maltempo.
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