Momenti di paura la scorsa notte per una dottoressa in servizio  alla guardia medica. Un uomo è entrato nella struttura e ha chiesto un intervento urgente.

Una visita domiciliare perché la madre stava molto male. La dottoressa ha chiesto i dati per attivare il servizio e l’uomo ha iniziato ad aggredirla e colpirla.

Poi è fuggito. A questo punto la donna impaurita per quanto successo ha chiamato aiuto. Prima ai colleghi del 118 e da qui è partita la richiesta di auto per i carabinieri della stazione di Villabate che sono arrivati in pochi  minuti.

Sono arrivate due ambulanze. I sanitari hanno soccorso il medico e l’altra ambulanza si è recata in casa dell’aggressore per dare soccorso al paziente che aveva bisogno di cure.

I militari sono andati a caccia dell’uomo che aveva picchiato la donna in servizio alla guardia medica. Sono riusciti a rintracciarlo e portarlo in caserma.

La Direzione aziendale dell’Asp di Palermo questa mattina esprime “la massima solidarietà, supporto ed appoggio” al medico del servizio di Continuità Assistenziale di Villabate aggredito la notte scorsa da un familiare di un paziente.

“Ancora una volta è avvenuto un fatto molto grave – ha sottolineato il Direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – un fatto avvenuto all’interno di un Presidio in cui il medico agisce sempre nell’esclusivo interesse del paziente, nel rispetto di norme deontologiche e nell’esercizio delle sue funzioni. E’ stata una vile aggressione ai danni di un professionista appartenente al mondo della sanità che tutti, giustamente, elogiamo per l’impegno e la dedizione dimostrato durante questo difficile periodo di emergenza”.

La Direzione aziendale ha ringraziato i carabinieri per il pronto intervento preannunciando la costituzione di parte civile in un eventuale giudizio.

“Un atto di violenza nei confronti di un camice è un’aggressione allo Stato – dice invece l’assessore regione alla salute Ruggero Razza -. Esprimo massima vicinanza nei confronti della professionista della Guardia medica di Villabate aggredita e sono grato ai carabinieri che hanno prontamente arrestato chi si è macchiato di tale infamia. Come previsto, l’Asp di Palermo si costituirà parte civile nel processo in cui stavolta potrà essere applicata la nuova legge che introduce delle aggravanti nel caso in cui i fatto siano commessi a danno di operatori sanitari. Le pene possono arrivare fino a 16 anni”.

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