Dei 15 arrestati nell’operazione antidroga tra Palermo e Africo Nuovo, in provincia di Reggio Calabria, 13 sono tutti Palermitani. Il blitz è stato messo a segno dai carabinieri del reparto operativo di Palermo.

Ai domiciliari

Il nome eccellente già noto tra chi ha avuto i domiciliari è quello di Michele Micalizzi, 73 anni, genero del boss Rosario Riccobono, il capomafia di Partanna Mondello ucciso nel 1981. Ai domiciliari figurano con lui altri 4 palermitani: Claudio Caruso, 25 anni, Fabrizio Cecere, 26 anni, Giuseppe Gravanti, 34 anni, e Grazia Pace, 36 anni.

La custodia cautelare

Altri 8 palermitani hanno invece avuto la custodia cautelare: si tratta di due omonimi Giuseppe e di Salvatore Marsalone, rispettivamente di 46, 50 e 69 anni, Federico La Rosa, 62 anni, Vincenzo Vaglica, 43 anni, Salvatore Di Giovanni, 29 anni, Giuseppe Confalone, 52 anni, e Salvatore Spataro, 43 anni. Con loro figurano anche i calabresi Leo Brancatisano, 28 anni, e Andrea Mollica di 33 anni.

Le accuse

Il provvedimento è del gip di Palermo su richiesta della Dda. Gli arrestati sono accusati a vario titolo di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, di avere agevolato l’attività mafiosa. Sono anche contestati vari episodi di detenzione, in concorso, di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Le indagini coordinate dalla Procura oggi diretta da Maurizio de Lucia, dicono che Micalizzi sarebbe stato al centro di un traffico di droga dalla Campania e dalla Calabria.

Attività di spaccio nei mandamenti mafiosi

L’indagine dell’operazione Gold Green ricostruisce l’attività di spaccio nei mandamenti mafiosi palermitani di Porta Nuova, Brancaccio, Tommaso Natale e San Lorenzo. L’organizzazione si riforniva di grosse quantità di droga in Calabria per poi rifornire i pusher nel capoluogo di diverse piazze di spaccio.

La droga arriva dalla Campania e della Calabria

L’indagine è iniziata nel settembre 2019 e ha consentito di individuare un’associazione dedita al traffico di stupefacenti che si occupava di importare a Palermo, tramite vari canali di rifornimento, grosse partite di droga di diversa tipologia, da immettere nelle piazze di spaccio del centro del capoluogo siciliano.

Al vertice i capi dei mandamenti

Al vertice dell’associazione ci sarebbero uomini d’onore, già definitivamente condannati, delle famiglie mafiose di Palermo Centro e di Partanna Mondello, che, con altri affiliati del mandamento di Brancaccio, già sottoposti  a misura cautelare in un altro procedimento, avevano contatti con i fornitori di droga di Campania e Calabria e con spacciatori palermitani, incaricati di rivendere al dettaglio i chili di stupefacenti. Secondo quanto accertato dalle indagini i soldi del traffico di droga servivano per il mantenimento delle famiglie dei detenuti per mafia.

La droga sequestrata e i corrieri arrestati

Nel corso dell’inchiesta sono stati arrestati otto corrieri e sequestrate complessivamente 185 chili tra cocaina, hashish e crack e 52 mila euro in contanti. In un’abitazione di Pollenna Trocchia (Na) i carabinieri hanno sequestrato 255 chili di hashish.

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