Confiscati beni per circa 700 mila euro a due palermitani arrestati nel corso dell’operazione Apocalisse dei carabinieri del comando provinciale di Palermo. Le indagini del nucleo investigativo avevano portato ai provvedimenti emessi dalla sezione misure di prevenzione del tribunale nei confronti di Epifanio Aiello, 55 anni, per 530 mila euro e per 200 mila euro nei confronti di Marcello Puccio, 42 anni.

L’operazione Apocalisse

Epifanio Aiello, detto Fanuzzo, era stato arrestato con l’accusa di aver fatto parte della famiglia mafiosa di Palermo Partanna Mondello. E’ stato condannato di primo grado a 8 anni e 8 mesi di reclusione, confermata nei successivi gradi di giudizio. Sono stati confiscati l’intero capitale sociale, con relativo complesso di beni aziendali della società edile “Ca.Vin.Da Srl”, di Palermo, 7 rapporti bancari; 2 veicoli. Marcello Puccio era stato arrestato con l’accusa di aver fatto parte della famiglia mafiosa di Palermo San Lorenzo, e di estorsioni. E’ stato condannato in primo grado a 8 anni e 8 mesi di reclusione, aumentata in appello a 10 anni di reclusione, confermata nel successivo grado di giudizio. Sono stati confiscati i 3/5 di un’abitazione a Palermo e 2 rapporti bancari.

A Marzo la sentenza della Cassazione

La corte di cassazione ha  emesso la sentenza per uno dei processi alla mafia palermitana nato dall’operazione Apocalisse. Dieci sono le condanne definitive nell’indagine sulle cosche palermitane di Tommaso Natale, Resuttana, Partanna Mondello, San Lorenzo e Acquasanta.

Nel 2019 l’altro troncone con altre condanne

Già nel 2019 ci furono le prime condanne definitive nell’ambito di un altro troncone delle indagini sulle famiglie mafiose palermitane. Anche lì resse l’accusa, con qualche annullamento per la rideterminazione della pena. La Suprema Corte aveva sostanzialmente confermato le condanne a circa 4 secoli di carcere inflitte in appello. Cinquantotto furono all’epoca i condannati tra boss, estorsori e gregari mafiosi. In appello erano stati 63 e 27 gli assolti. Alla sbarra nomi di spicco delle cosche come il boss dell’Acquasanta Vito Galatolo, che ha avuto 15 anni e 6 mesi, e il fratello dell’autista di Totò Riina, Girolamo Biondino, condannato a 13 anni e 8 mesi.

Da dove sono nati i processi

I vari processi nascono da due blitz della Dda di Palermo del 2014 e del 2015 che ricostruirono la mappa dei clan e i vertici dei mandamenti di Tommaso Natale e San Lorenzo e della cosca dell’Acquasanta.

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