C’era anche Gianfranco Miccichè, ex Presidente dell’Ars ed ex coordinatore di Forza Italia in Sicilia fra gli acquirenti della droga venduta ai Vip. Emerge dall’ordinanza che ha portato all‘arresto di Mario Di Ferro ed altri 5 persone. Di ferro, chef e gestore del ristorante di Villa Zito, è accusato di essere stato il pusher dei vip

La droga comprata con l’auto blu

Miccichè sarebbe andato a prendere la cocaina con l’auto blu della Regione Siciliana, con tanto di lampeggiante acceso. Così risulta dall’indagine che ha portato all’arresto proprio  di Mario Di Ferro, presunto pusher del politico e gestore di un noto ristorante frequentato da professionisti, vip e politici palermitani. L’ex presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che nei giorni scorsi aveva denunciato di aver trovato un gps piazzato sulla sua auto con il quale veniva seguito, comunque non è indagato.

La replica di Miccichè

Il commento dell’uomo politico, attualmente deputato all’Ars, non tarda ad arrivare. “Prima di potere dire qualcosa devo capire cosa c’è nell’inchiesta in cui non sono indagato – precisa anche lui – ma posso dire che sono dispiaciuto per Mario Di Ferro: è un caro amico che conosco e frequento da moltissimi anni”.

Un caro amico dalle feste molto divertenti

“Andavo alla sue feste che erano sempre molto divertenti, frequentate da tantissima gente – aggiunge Miccichè – e dove non ho mai visto della droga”. L’ex presidente dell’Ars e ex leader di Fi in Sicilia affida all’agenzia Ansa il suo pensiero sull’inchiesta che riguarda un presunto giro di spaccio di sostanze stupefacenti a clienti della “Palermo bene”.

Il primo fermo per cessione di droga

Mario Di Ferro, ristoratore palermitano da oggi ai domiciliari per cessione di droga, fu sorpreso ad aprile a vendere cocaina all’ex funzionario dell’Ars Giancarlo Migliorisi, all’epoca nella segreteria tecnica del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Gaetano Galvagno.

Interrogato dalla polizia Migliorisi, sospeso dopo che la vicenda divenne pubblica, spiegò di aver telefonato al ristoratore chiedendogli di riservargli un tavolo per tre persone per il pranzo. “Ho fatto riferimento al fatto che avrei voluto realmente pranzare con tre presone presso il suo ristorante. Il riferimento alla tre persone è stato poi incidentalmente utilizzato come riferimento al numero di dosi che intendevo acquistare”, disse alla polizia.

La nota ufficiale di Miccichè

In seguito arriva anche una nota ufficiale di Gianfranco Miccichè con  la quale si dice sereno e con la coscienza a posto “Escludo in maniera categorica che io mi muova in macchina con lampeggiante acceso. È un errore che ho fatto nella vita di cui sono pentito. Considero molto più importante nella mia vita di essere stato onesto, non avere mai fatto male a nessuno, non avere mai rubato un centesimo. Poi ognuno di noi qualche errore nella vita lo ha fatto. L’importante è essere a posto con la propria coscienza, ed io lo sono” scrive l’ex presidente dell’ARS.

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