Dopo anni di attesa e mesi di battaglie di piazza inizia la settimana delle Zone Franche Montane, quella che dovrà condurre l’Ars verso l’approvazione di una legge obiettivo che interessa 132 comuni montani e che, di fatto, potrebbe essere la prima vera Zona Economica Speciale dell’isola anche se le Zes, quelle previste da Roma, stentano a decollare anzi ad essere lanciate.
Scade domani alle 12, infatti, il termine ultimo per gli emendamenti in Commissione alla legge obiettivo. Emendamenti che si annunciano scarni anche per effetto di una lettera del Comitato e dei sindaci. A parte qualche rettifica tecnica poche richieste di modifiche in questa fase. Martedì, dunque, potrà partire la discussione e se non ci saranno contrarietà, come si spera viste le dichiarazioni raccolte nelle ultime settimane, la Commissione potrà esitare la norma già martedì stesso.
Il percorso d’aula prevede, poi, il passaggio dalla Commissione bilancio per il parere tecnico. La norma non prevede spesa e dunque questo dovrebbe farla transitare senza intoppi, poi toccherà alla conferenza dei capigruppo determinarsi per calendarizzare di concerto con il presidente Miccichè. Ed è questo, forse, il passaggio più delicato perché anche se Miccichè ha promesso un percorso celere, bisognerà trovare unità di intenti fra maggioranza e opposizione. Il rischio è che altro venga considerato prioritario rispetto a questa norma.
Se non ci saranno ostacoli frapposti dai deputati e se il Presidente dell’Ars vorrà il Ddl potrebbe approdare in aula entro il prossimo venerdì 29 novembre. I tempi tecnici sono risicati ma la cosa è possibile.
Dal comitato, che a lungo ha attaccato la politica assente e distratta, arriva una inversione di rotta precisa “Siamo a un passo da una svolta storica per la Sicilia. – afferma Vincenzo Lapunzina, coordinatore regionale del comitato promotore per l’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia – Finalmente la Regione Siciliana si doterà di una Legge di prospettiva, non era mai accaduto. Il presidente Miccichè, la Commissione per le Attività produttive, i presidenti dei Gruppi parlamentari e l’intera Assemblea stanno dimostrando di avere coraggio e di stare dalla parte dei resilienti delle aree svantaggiate dell’Isola, che corrispondono al 25 % dell’intero paesaggio siciliano”.
Ma una polemica ancora Lapunzina la lancia “Massimo Giletti e tutti i ‘critica tutto’ della politica siciliana non hanno mai voluto parlare di quanto sta accadendo. È più facile occuparsi delle iniquità che del futuro di questa terra piuttosto che di ciò di importante che sta accadendo”.
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