E’ morto a Palermo l’attore palermitano Gigi Burruano. Aveva 69 anni. Da Lollo Franco a Paride Benassai il cordoglio dei colleghi.

La camera ardente da domani al Teatro Biondo. “Il nostro fratello Gigi se n’è andato – ha scritto PAride Benassai – Palermo saluta un pezzo di grande storia”.

L’attore è morto nel sonno. A vegliarlo nella sua casa dell’Uditore il nipote Martino Lo Cascio, fratello dell’attore Luigi. Amici e colleghi stanno raggiungendo l’abitazione per l’ultimo saluto.

Una lunga processione di amici, colleghi e anche ammiratori, in queste ore si sta creando davanti la sua abitazione nel popolare quartiere dell’Uditore.

Nato da una famiglia borghese, all’inizio degli anni settanta ha cominciato a recitare, dedicandosi al cabaret e al teatro dialettale in lingua siciliana.

A metà degli anni settanta ha ottenuto un buon successo di pubblico: particolare scalpore ha fatto lo spettacolo da lui interpretato, la coltellata, che ha proposto per la prima volta in un teatro palermitano una scena di nudo femminile. Dalla protagonista Aurora Quattrocchi Burruano ha avuto la figlia Gelsomina.

Proprio a teatro Burruano ha scoperto e portato alla ribalta Tony Sperandeo e Giovanni Alamia, un duo di attori musicisti del quartiere “Boscogrande”; si poteva incontrarli spesso al biliardo di fronte alla scuola elementare “M. Rapisardi”.

La sua carriera teatrale lo ha portato sui palcoscenici di teatri stabili di Catania, Roma, Trieste e Prato.

È lo zio dell’attore Luigi Lo Cascio, con cui ha girato il film I cento passi, in cui i due sono in rapporto padre-figlio. Fu proprio Burruano a consigliare Lo Cascio al regista Marco Tullio Giordana per il ruolo di Peppino Impastato.

Burruano ha esordito nel cinema nel 1970, ne L’amore coniugale di Dacia Maraini. Il teatro è rimasto tuttavia la sua occupazione principale per quindici anni, fino al 1985, quando è tornato sul grande schermo con una piccola parte in Pizza connection di Damiano Damiani.

Poi, un’altra pausa – interrotta da parti minori in due film di Marco Risi, Mery per sempre (1989) e Ragazzi fuori (1990) – fino al 1992, quando con Nel continente nero di Marco Risi ha fatto ancora ritorno al cinema per farne la sua attività principale.

Il successo per Burruano è arrivato però con la partecipazione alla serie televisiva La piovra. Nel 1997 è stato interprete nell’ottavo episodio della serie – La piovra 8 – Lo scandalo – diretto da Giacomo Battiato.

Nel 2001 ha ottenuto una nomination al Nastro d’argento per l’interpretazione nel film I cento passi di Marco Tullio Giordana (2000) della parte di Luigi Impastato, padre di Peppino. Sempre nello stesso anno lo si vede tra i protagonisti della miniserie L’attentatuni dove interpreta il ruolo di Leoluca Barone (ispirato al personaggio del noto boss mafioso Leoluca Bagarella).

Tra gli altri film da lui interpretati, L’uomo delle stelle di Giuseppe Tornatore (1995), Nowhere di Luis Sepúlveda (2002), Miracolo a Palermo! di Beppe Cino (2003), Il ritorno di Cagliostro di Daniele Ciprì e Franco Maresco (2003), Quo vadis, baby? di Gabriele Salvatores (2005), Eccezzziunale veramente – Capitolo secondo… me di Carlo Vanzina (2005) e Liberi di Gianluca Maria Tavarelli (2003).

Nell’autunno 2006 ottiene una grande popolarità con le fiction-tv: L’onore e il rispetto, regia di Salvatore Samperi, e Raccontami dove recita insieme a Massimo Ghini. Nel novembre 2007 esce nelle sale cinematografiche il film Milano Palermo – Il ritorno, dove recita con Raoul Bova e Giancarlo Giannini, diretto da Claudio Fragasso. Nell’autunno 2009 recita nel film Baarìa di Giuseppe Tornatore, e nel 2010 in Le ultime 56 ore, con Gianmarco Tognazzi e Luca Lionello, diretto ancora da Claudio Fragasso.

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