E’ morto l’architetto Nicola Giuliano Leone preside di architettura e urbanista che ha vissuto per anni a Palermo.

Il professore è nato in Basilicata, ma napoletano d’adozione. Se n’è andato ieri a 77 anni dopo una lunga malattia.

Lo ha annunciato il figlio Davide con un post su Facebook. Leone Era nato a Montemurro, ma da ragazzo si era trasferito a Napoli dove è cresciuto e ha studiato.

Venne a Palermo negli anni Settanta come allievo dal professore Leonardo Urbani, ordinario di Urbanistica, che lo seguì nella carriera accademica. Col dipartimento di Storia e progetto, Leone realizzò il piano regolatore di Bagheria. «Un’impresa epica perché mise al lavoro decine e decine di persone che stavano dentro il dipartimento per un grande lavoro collettivo in un comune sciolto per mafia – dice la collega Teresa Cannarozzo – era una persona vivace e divertente, piena di fascino. Ha lasciato un segno indelebile in facoltà».

Esperto in materia di pianificazione di organismi internazionali ha tenuto conferenze nelle università del mondo dalla Colombia al Perù, da Parigi a Stoccolma a Barcellona. Ha vinto premi, collaborato con le amministrazioni di Sicilia, Campania, Marche, Toscana e coordinato e redatto diversi piani regolatori, da Lipari al Cile. Ha scritto diversi libri: Forma ed economia nelle scuole di Architettura-Urbanistica, Logos e Topos, Il Disegno e la Regola.

A Palermo era legatissimo. «Mio padre ha interpreto in tantissimi modi la città – racconta il figlio Davide, architetto – la definiva la città algebrica. Palermo divisa dal Cassaro e via Maqueda in quattro quadranti, del tutto sovrapponibili col sistema algebrico: un quadrante del tutto negativo e uno del tutto positivo. Trovava una ragione nelle forme. Con i suoi studenti si inventò un gioco: interpretare la città attraverso 10 reperti. Ogni studente trovava i suoi. Insegnava anche la libertà».