• Elena Ferraro denuncia  ‘invito’ a vendere quote società
  • Nel 2011 ha denunciato la mafia di Castelvetrano
  • Un post su Facebook: “Mi vogliono far scappare”

Una imprenditrice rifiuta l”invito’ a vendere quote società. Nel 2011 aveva fatto arrestare cugino di Matteo Messina Denaro. “‘C’è chi vuole comprare le sue quote societarie’, un chiaro messaggio per farmi scappare da questa città”. Elena Ferraro, amministratrice della Servizi sanitari Hermes di Castelvetrano (Tp) ha denunciato sul proprio profilo Facebook di essere stata “sollecitata” più volte a lasciare la società, della quale è amministratrice, con sede proprio nella città natale di Matteo Messina Denaro. Lo scrive il Giornale di Sicilia.

Chi è Elena Ferraro, imprenditrice antiraket

Elena Ferraro è una imprenditrice in prima fila nella lotta alla mafia. Nel 2011 denunciò Mario Messina Denaro, cugino del superlatitante, che andò a trovarla in ufficio chiedendole il pizzo che doveva servire per mantenere le famiglie dei mafiosi finiti in carcere. Mario Messina Denaro venne arrestato nell’ambito dell’operazione antimafia “Eden”. Dopo la denuncia, Ferraro subì anche un’intimidazione, con la manomissione di un macchinario della propria azienda.

Ha denunciato il malaffare

Ora le ulteriori “sollecitazioni”, alle quali la donna ha risposto su Facebook: “Vogliono farmi scappare da questa città per espiare la colpa di avere compiuto il mio dovere nel denunciare il malaffare. Mai cederò a certi biechi ricatti morali”. E rivolgendosi a chi la vorrebbe far andar via, dice: “Se eserciterete l’opzione di vigliacca distruzione di ciò che abbiamo costruito in tanti anni di duro lavoro, sappiate che io sarò l’ultima ad abbandonare la nave e pronta alla guerra. Non ho più paura, non ho prezzo”. Dell’accaduto la Ferraro ha informato le forze dell’ordine.

Il suo post su Facebook

“Cari signori si legge sul suo profilo Facebook -, vi chiedo pubblicamente di non infastidirmi ulteriormente con richieste di acquisto delle quote sociali dell’azienda di cui faccio parte attraverso pseudo mandanti o manifeste proposte volte solo ed esclusivamente a farmi “scappare” da questa città per espiare la colpa di avere compiuto il mio dovere nel denunciare il malaffare. Vi comunico una volta e per tutte che mai cederò a certi biechi ricatti morali e se eserciterete l’opzione di vigliacca distruzione di ciò che abbiamo costruito in tanti anni di duro lavoro sappiate che io sarò l’ultima ad abbandonare la nave e pronta alla guerra in difesa di valori che mi contraddistinguono.
Io oggi non ho più paura. Io non ho prezzo”.

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