“Lezioni di etica da Giuseppe Conte, professore emerito di giustizialismo, non ne accettiamo. Soprattutto perché dimostrano un totale analfabetismo della storia di questo Paese”. Lo dice in una nota il deputato di Forza Italia Giorgio Mule.

“Grazie a Schifani leggi più aspre contro boss mafiosi”

L’esponente azzurro prosegue nel suo attacco all’ex premier e presidente del Movimento Cinque Stelle: “Ricordiamo – si legge – all’ex presidente del Consiglio, lo stesso che nel giorno dell’insediamento neanche sapeva il nome di Piersanti Mattarella, che a Silvio Berlusconi e al decisivo contributo di Renato Schifani si devono le attuali leggi che hanno prorogato di tre anni il 41 bis, cioè il carcere duro per i mafiosi, inasprendo il sequestro dei beni, anche nei confronti dei boss deceduti, e varato l’inversione dell’onere della prova per i provvedimenti restrittivi”.

“Conte non pontifichi sull’antimafia”

Mulè conclude: “Conte tutto può fare tranne che pontificare sull’antimafia visto che proprio il suo governo ha fatto la gioia di centinaia tra mafiosi e malviventi messi in libertà durante il Covid”.

Lo strappo tra M5s e Pd e le ripercussioni in Sicilia

Intanto volano stracci fra Pd e 5 stelle. Esattamente come due coniugi che si lasciano, i due partiti non se le mandano a dire e solo la distanza fisica evita che la situazione sia perfino peggiore. Toni quasi da rissa quelli che segnano l’addio a poche ore dalla chiusura delle candidature per Camera e Senato e pochi giorni per quelle alla regione.

L’annuncio di Conte

“In Sicilia il Movimento 5 Stelle correrà da solo, per dare riscatto e dignità a tutta l’isola” annuncia su Facebook il presidente del movimento, Giuseppe Conte. Parole pesanti che poi vengono addirittura rese più dure dal seguito
“Alcune settimane fa ero stato chiaro: quello che vale a Roma vale a Palermo. Sappiamo come è andata nella capitale: il Pd ha scelto l’agenda Draghi, rinnegando tutto il lavoro realizzato in direzione progressista durante il Conte II. Nonostante questo, in Sicilia abbiamo tentato fino all’ultimo di costruire un percorso comune, anche in considerazione del percorso di partecipazione costruito in occasione delle primarie” prosegue Conte.

Poi il presidente 5 stelle accusa “Dal Partito democratico, però, ancora una volta non sono giunte risposte adeguate. Siamo arrivati a questo paradosso: da una settimana c’è un’impasse dovuta all’insistenza dei democratici per infilare nelle liste esponenti impresentabili. Una posizione che ha messo in imbarazzo anche Caterina Chinnici, che è stata costretta a richiamare il Pd su questo punto: chi ha procedimenti penali pendenti deve restare fuori dalle liste”.

“Per noi la questione è semplice: abbiamo sempre detto che saremo stati garanzia di profili impeccabili, al servizio dei cittadini. L’asticella del senso delle Istituzioni con noi è sempre alta, tanto sul versante nazionale tanto sul versante locale. Questi segnali che ci arrivano dagli amici del Pd non sono affatto incoraggianti – conclude l’ex premier -. La Sicilia merita francamente di più. Ai cittadini abbiamo il dovere di trasmettere credibilità, trasparenza, passione. In una parola, fiducia: quella che sembra ancora una volta mancare. Questa nostra linea di condotta è una garanzia per i siciliani e per tutti gli italiani: saremo sempre #dallapartegiusta”.

La dura risposta “Dignità significa mantenere la parola data”

“A Giuseppe Conte dico, intanto, che la dignità è mantenere la parola data. E questa rocambolesca giravolta di oggi del suo Movimento è tutt’altro che degna. Quello del M5S è alto tradimento nei confronti dei siciliani che hanno creduto al fronte progressista. Il Movimento 5 stelle in Sicilia aveva condiviso l’opposizione a Musumeci e in virtù di questo ha sottoscritto un patto per le primarie di coalizione. Hanno garantito il sostegno alla candidata vincitrice, Caterina Chinnici”

Richieste premature per non dire stravaganti

“Il PD aveva detto, più volte nei giorni scorsi, si a tutte le richieste da loro avanzate. Alcune anche premature per non dire stravaganti. Abbiamo atteso fiduciosi – continua Barbagallo – ma chiaramente oggi di fronte a questa presa di posizione inspiegabile prendiamo atto che la coalizione progressista finisce qui. Il M5S si assume la responsabilità di sciogliere una alleanza e una coalizione per la quale abbiamo lavorato per anni e chiamato al voto oltre 30 mila siciliani in uno sforzo comune non indifferente, vanificato da scelte politiche che nulla hanno a che fare con la Sicilia e i siciliani ”.

Fava “Conte Bugiardo”

“Dispiace doverlo dire ma Conte è un bugiardo. Come nella favola del lupo e dell’agnello ha continuato ad alzare la posta cercando un pretesto per rompere: prima il programma, poi gli assessorati, poi il listino… Conte aveva deciso di uscire dalla coalizione nel momento stesso in cui ha scelto di candidarsi a Palermo. Non ha avuto l’onestà politica e umana di dirlo. Ma almeno adesso faccia a meno di arrampicarsi su altri improbabili pretesti.”

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