La data ancora non c’è e dovrà deciderla il governo ma a settembre potrebbero tenersi le elezioni regionali e amministrative fino ad ora rinviate. Almeno quelle per le quali la decisione è affidata al governo nazionale. La Sicilia potrebbe. comunque, accodarsi visto che il rinvio delle elezioni già fissate a maggio e poi spostate a giugno non può allontanarsi ancora tanto nel tempo . E più si va avanti verso l’autunno più sarà complesso farle visto che gli esperti temono una nuova ondata da ottobre.

“Il Comitato tecnico scientifico indica, quale scelta più plausibile tra le diverse opzioni rappresentate dai ministri, l’effettuazione delle consultazioni elettorali all’inizio del mese di settembre, eventualmente su due giornate di voto”, in modo da “evitare picchi di affluenza”. E’ quanto si legge nel parere dato dal Cts al governo, in vista della decisione sulla data delle elezioni. Gli scienziati consigliano di convocare anche i ballottaggi “comunque entro il mese di settembre”.

Ma a prescindere dalla data saranno elezioni anomale a cominciare dalla campagna elettorale che rischia di essere senza comizi ne manifestazioni di piazza, senza eventi  e aperitivi per il candidato, insomma senza contatto e dunque una elezioni sempre più social e sempre meno ‘di strada’.

Le linee guida per il seggio, poi, sembrano tratte da un film di fantascienza. Garantire ai seggi “mascherine e guanti”, distanziare i membri della commissione elettorale e far entrare gli elettori uno alla volta, poi eseguire lo spoglio con i guanti. E nelle linee guida date dal Comitato tecnico scientifico per lo svolgimento del voto in tempi di Covid19 governerà ancora il plexiglas.

Nel documento presentato al governo si suggerisce di evitare il contatto con l’urna o coprirla “con una lamina in plastica o plexiglass o altro materiale che consenta una agevole e periodica sanificazione”.

“Le schede – si legge ancora – vanno ripiegate e inserite nell’urna direttamente dall’elettore senza toccare la feritoia o l’urna”. Il Cts ricorda che al voto andranno 18 milioni di cittadini per le regionali e 6 milioni per le comunali. E dunque indica le norme di cautela da adottare per evitare il contagio: “E’ indispensabile – scrive – garantire il rispetto delle corrette prassi igieniche, garantendo la disponibilità e l’utilizzo presso le sedi elettorali di mascherine e guanti”.

Si va da percorsi diversi di entrata e uscita, alla sanificazione frequente dei bagni, all’areazione del seggio. Dal rafforzamento del personale di polizia, all’evitare gli assembramenti dei rappresentanti di lista. Se “per motivi legati all’identificazione dell’elettore” appare necessaria “la rimozione temporanea della mascherina”, una prassi che deve essere “comunque ridotta al minimo”, “è indispensabile – sottolinea il Cts – garantire il distanziamento sociale superiore a un metro tra elettore e membri della commissione elettorale”.

Ma il vero tema resta quello della campagna elettorale che sarà depotenziata e priva di contatto con l’elettore da parte del candidato. Insomma il virus è un utile alleato di qualcuno e un ancora una volta un nemico della democrazia, un vantaggio per i predicatori social