Le elezioni regionali siciliane potrebbero essere a rischio annullamento. La tesi shock è de ‘Il Foglio’ che lo scrive con un po’ di prudenza ma in fondo neanche tanta. Il motivo sarebbe sempre lo stesso: la mancata consegna, da parte dei candidati, di tutta la documentazione prevista dalla legge Severino per stabilire la candidabilità dei soggetti che si propongono.
La vicenda non è nuova e già durante la campagna elettorale era stata sollevata da alcuni candidati e da un paio di testate giornalistiche ma le verifiche fatte dagli uffici elettorali confermavano, invece, la corretta applicazione della legge regionale che regola le elezioni in Sicilia. Norme e decreti regionali mai abrogati e dunque in vigore in occasione delle elezioni siciliane.
La tesi dei detrattori, invece, è che la legge nazionale sia prevalente rispetto a quella regionale e dunque le previsioni della Severino andassero rispettate non solo in fase di verifica dei candidati da parte degli organi preposti ma anche in fase di presentazione delle candidature.
Un discrimine non da poco visto che ci sono candidati che hanno integrato i moduli previsti dalla Regione con altri moduli e altri documenti previsti, invece, dalla Legge Severino mentre c’è chi non lo ha fatto applicando pedissequamente la norma regionale.
La voglia di ‘strafare’ aggiungendo moduli è stata perfino fatale a taluni candidati e ad intere liste esclusi proprio per aver commesso errori nei moduli aggiuntivi che non erano stati timbrati e firmati uno per uno e legati al resto della pratica come prevede la legge. Elemento di esclusione della candidatura.
Qualche confusione in effetti esiste ma forse ipotizzare un annullamento dell’intera tornata elettorale per questo è una esagerazione giuridica e politica.
Intanto proseguono le polemiche sugli impresentabili. Ad oggi sotto inchiesta sono in tre, due sono agli arresti. Si comincia da Messina con la vicenda di Cateno De Luca per proseguire con l’inchiesta a Palermo su Edy Tamajo e con l’arresto, ad Agrigento, del primo dei non eletti del Movimento 5 stelle Fabrizio La Gaipa.
In queste ore, poi, sta montand anche il caso Isfordd, una inchiesta su un Ente di Formazione che fino alla scorsa estate era guidato da un deputao eletto il 5 novembre.
Musumeci, invece, è alle prese con le trattative per la formazione della giunta che sembrano tutt’altro che semplici
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