Da una parte c’è Caltagirone che mostra la tenuta della coalizione giallo rossa e una debacle per il candidato che faceva riferimento alla coalizione che sostiene il governo Musumeci. Un risultato che unito a quelli di Alcamo e Favara fa gioire i pentastellati che si spingono fino a parlare di ‘avviso di sfratto a Musumeci’
Vittoria giallo rossa nella patria di Sturzo
Se si aggiungono “San Cataldo e Lentini al ballottaggio, questo dimostra la grande capacità di fare sinergia sui territori e rafforzare, passo dopo passo, l’asse innanzitutto con il Pd e con altre forze di sinistra e civiche” dice il sottosegretario Giancarlo Cancelleri. “Caltagirone è l’avviso di sfratto al governo Musumeci perché dimostra che la coalizione del M5s-Pd e forze di sinistra battono il centro destra anche se unito”
“Il risultato elettorale di Caltagirone è senza appello, dimostra chiaramente che città ed elettori hanno definitivamente voluto archiviare 10 anni di deludente e improduttivo governo di destra. Dimostra pure come sia stato possibile coalizzare, come avvenuto a Napoli, il MoVimento5Stelle e il centro sinistra attorno a temi comuni che rispecchiano le aspettative della cittadinanza. Sarà doveroso non deluderle” sostiene il deputato calatino del M5S alla Camera Gianluca Rizzo, presidente della commissione Difesa di Montecitorio.
“Ancora una volta – dice Rizzo – ribadisco la necessità di riconquistare la fiducia dei tanti iscritti al partito del non voto. La politica è passione, che deve necessariamente tradursi nel buon governo di una città”.
Poco distante ‘impera’ il centrodestra
Dall’altra parte ci sono due ballottaggi che vedono sfide interne al centrodestra come Adrano, comune nel quale la coalizione si è spaccata ma i due candidati hanno comunque staccato tutti e se la vedranno fra loro. Nella stessa situazione fino all’ultimo c’è stato Giarre che poi, però, ha visto prevalere Leo cantarella con una volata che lo ha portato oltre il 50% al primo turno
Indicazioni che vengono dall’area catanese ma ce ne sono anche nel messinese dove l’ex senatore Sebastiano Sanzarello torna in campo e va a fare il sindaco di Mistretta nonostante negli ultimi giorni di campagna elettorale fosse stato ‘bollato’ come impresentabile dal Presidente della Commissione Antimafia Morra.
L’ex senatore Sanzarello
E’ lunga la carriera politica di Sanzarello, 69 anni, medico, che nel 2001 venne eletto al Senato, nel collegio di Enna. Durante il mandato parlamentare, conclusosi nel 2006, fece parte della Commissione Igiene e Sanità, della Commissione per le Politiche europee. Alla fine degli anni 90, ricoprì l’incarico di Assessore regionale alla Sanità ed è anche stato europarlamentare. Su di lui pende una accusa di concussione per presunte tangenti nel settore sanitario. Condannato in primo grado aveva visto cancellare quella decisione in appello per prescrizione del reato ma rimane aperto un altro troncone del processo. “Posso candidarmi perché il mio casellario giudiziario è pulito” aveva risposto Sanzarello a Morra.
Il sindaco pentastellato bocciato
A Porto Empedocle, poi, c’è il sindaco uscente Ida Carmina bocciata dagli elettori che premiano, invece, il candidato di Forza Italia Calogero Martello. Di contro viene riconfermato, invece, Surdi ad Alcamo, altro sindaco pentastellato.
Fra le riconferme c’è quella del sindaco di Terrasini nel Palermitano, Giosuè Maniaci, che è un vero plebiscito. “Ottimo risultato di Italia Viva. Andiamo molto bene a Lentini e Canicattì, ci prepariamo al secondo turno a sostegno dei sindaci Bosco e Corbo. Nel Messinese andiamo bene ovunque, eleggiamo sindaci e consiglieri comunali. Ad Alcamo, ottima affermazione della nostra lista. Entusiasmante il dato di Terrasini in provincia di Palermo, uno dei due comuni in cui si votava, felicissimi dell’affermazione di Giosuè Maniaci, riconfermato sindaco con l’80% dei voti. Nei restanti comuni in cui si è votato eleggiamo numerosi consiglieri comunali di Italia Viva. Siamo molto soddisfatti, proseguiamo con questi dati incoraggianti nel lavoro per aggregare i riformisti e i liberali” dice il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone.
Voglia di esperienza
A Vittoria sfiora l’elezione al primo turno Francesco Aiello che è già stato sindaco e se vincesse lo diventerebbe per la settima volta (non consecutiva naturalmente). Oggi è appoggiato da liste di centrosinistra ma quella che sembra vincere è l’esperienza anche se questa tendenza la si dovrà confermare al ballottaggio
L’astensione che annulla le elezioni
C’è poi il caso di San Cipirello, comune sciolto per mafia da due anni, dove non si raggiunge il 40% dei votanti ed essendoci un solo candidato sindaco ammesso alla competizione di fatto l’astensione annulla le elezioni.
Alla fine sono otto i ballottaggi
Al ballottaggio andranno, dunque, Adrano nel Catanese, Vittoria in provincia di Ragusa, Lentini e Rosolini nel Siracusano, Favara, Canicattì e Porto Empedocle nell’Agrigentino, San Cataldo nel Nisseno
Insomma ci sono spunti di riflessione per tutti i gusti e per tutti gli schieramenti. Vittorie e sconfitte per tutti. L’unico dato certo è che non ci sono forze che spariscono dallo scacchiere
Commenta con Facebook