Peace & love è il nuovo mood della politica siciliana. Fino a qualche mese fa era un “tutti contro tutti”, con chi si insultava a destra e chi a sinistra. Ora che la paura fa 70 (e non più 90 visto che proprio 70 saranno i prossimi deputati regionali), anche i più acerrimi nemici si ritrovano a dover stringere patti di non belligeranza.
Gli unici a fregarsene di stipulare tregue armate sono i 5 stelle che, anche per marcare la distanza dai nutiani dopo le vicende giudiziarie, vanno avanti da soli senza ricongiungersi con pezzi del Movimento persi per strada dal 2012. Cinque anni fa Grillo attraversò lo Stretto di Messina a nuoto per sostenere Giancarlo Cancelleri, oggi i grillini devono dimostrare di saper dire altro oltre “Vaffanculo” e soprattutto di saper governare, dopo l’esperienza poco felice della Raggi a Roma. Fatta eccezione per loro, tutti gli altri fanno a gara a riunirsi o quantomeno a dirsi uniti pubblicamente, per poi litigare fra le segrete stanze.

Peace & Love nel Centro Sinistra
I primi ad avere scelto di fare l’amore e non la guerra sono i maggiorenti del Pd siciliano che sono ufficialmente tornati a parlare con Rosario Crocetta, l’odiato e amato presidente della Regione eletto cinque anni fa sotto le insegne del partito democratico. Il ritrovato volemose bene con il Saro de noantri ha motivazioni molto prosaiche come noi abbiamo raccontato: anche quel voto in più che può arrivare da Crocetta non si può disdegnare, fa la differenza fra calo e crollo. In nome della pura real politik conviene trovare una sintesi, anche solo di facciata, perché si rischia di fare una figura troppo barbina da non riprendersi più. Quanto durerà l’idillio difficile a dirsi; l’unica certezza è che sarà un’unione dai colpi di scena soprattutto mediatico- folkloristici, terreno in cui il governatore dimostra di essere un fuoriclasse.

Peace & Love nel Centro Destra
Dopo anni di gelo, pace è stata fatta anche nel centrodestra. Fra di loro si sono detestati e neanche troppo cordialmente, si sono insultati più pesantemente al loro interno che con gli avversari politici e sino a neanche un mese fa, sono volati gli stracci sulle responsabilità dell’elezione di Crocetta, riconducibile secondo alcuni alla scissione voluta da Miccichè, secondo altri alla scarsa capacità in termini di consenso di Musumeci. Oggi invece proclamano unità e comunione di intenti e per suggellare l’armistizio hanno persino la foto di famiglia all’Ars, nel giorno in cui è stata ufficializzata il sostegno a Musumeci da parte dei vari partiti del centrodestra, in cui sono ritratti tutti insieme appassionatamente. Se anche questa volta saranno parenti serpenti come avvenuto fino a poco tempo fa, si scoprirà subito dopo le elezioni, quando si dovranno scegliere gli assessori (in caso di vittoria) o addossare le colpe (in caso di sconfitta). Fino ad allora sarà tutto un coro pubblico di “ci amavamo ancora ma senza saperlo”, come in ogni unione ritrovata che si rispetti.

Peace & Love anche a Sinistra
Hanno scoperto di volersi di nuovo bene anche dalle parti della sinistra tanto che Ottavio Navarra ha fatto un passo indietro a favore di Claudio Fava come candidato alla presidenza della Regione. Nicola Fratoianni segretario di Sinistra Italiana ha benedetto formalmente questa nuova coppia, tanto più che questa volta il giornalista ha per tempo trasferito la residenza in Sicilia. Quanto ci metteranno a litigare e a creare altri partiti costole dell’originario è materia perfetta per i bookmakers che, visti i trascorsi tumultuosi della sinistra, possono quotarla meglio della riconciliazione fra Belen e Stefano De Martino.
Alfano invece non è in pace nemmeno con se stesso
L’unico che non riesce a godere di questo momento di pace e amore è Alfano col suo Ap, perché a conti fatti tutti lo vogliono ma nessuno se lo piglia. E al sempiterno ministro di fare le nozze coi fichi secchi, soprattutto nella sua terra, proprio non va, tanto da continuare a tenere in piedi trattative a 360 gradi. Alla fine saranno i suoi colonnelli nell’isola a dover scegliere se mollarlo o seguirne ancora le orme, in questa mano di poker al buio che saranno le elezioni siciliane.

La pace con Razzi sulla Corea
Per restare in tema di peace & love sarebbe un’idea geniale quella di lanciare in Sicilia la candidatura di Antonio Razzi. Il senatore sarebbe l’uomo giusto al posto giusto, tanto più che ha annunciato  di aver ricevuto assicurazioni dal dittatore nord coreano Kim Jong Un che non ci sarà alcun attacco nucleare. Il dialogo pare sia stato in tedesco, vista anche la scarsa dimestichezza del nostro peace maker con l’italiano.
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Riconosciamo però che Razzi sarebbe sprecato per la poltrona di governatore, potendo ambire anche al Nobel per la pace alla luce del suo impegno umanitario. E quindi non ci resta che farci travolgere da questo clima elettorale denso di pace e amore, da quest’atmosfera quasi hippie che ricorda tanto le nuvole di fumo.