- Continua la vertenza contro lo sgombero dell’ex Monastero di Sant’Andrea di piazza Parlatoio
- Famiglie senza casa hanno manifestato davanti il palazzo arcivescovile
- Tavolo tecnico tra curia, assessorato alla casa del Comune e occupanti
Non si ferma la protesta delle famiglie senza casa di Palermo che oggi si sono radunate in piazza Parlatoio assieme al Centro Sociale ExKarcere e al Comitato territoriale Olivella per manifestare davanti il palazzo Arcivescovile.
Non si arresta la protesta
Già la scorsa settimana gli occupanti erano scesi in piazza davanti l’assessorato alle politiche sociali, in via Garibaldi, ottenendo un incontro con l’assessore. Questa mattina hanno scelto il palazzo arcivescovile, sede della Curia Palermitana e protagonista all’interno della vicenda. La chiesa di Sant’Andrea, infatti, è di proprietà della curia; la responsabilità delle minacce di sgombero è dunque anche delle istituzioni ecclesiastiche palermitane.
Le richieste alla Curia palermitana
I sette nuclei familiari, che da nove anni occupano lo stabile, nelle ultime settimane hanno ricevuto ripetute minacce di sgombero attraverso identificazioni delle forze dell’ordine e attraverso l’intervento degli assistenti sociali. “Chiediamo alla curia di sospendere ogni ipotesi di sgombero e di adoperarsi insieme all’assessorato alla casa per trovare soluzioni alternative vere, cioè l’assegnazione di case per le famiglie occupanti dell’ex Monastero di Sant’Andrea che stanno lottando per un sacrosanto diritto” – afferma Giovanni Siragusa del Comitato territoriale Olivella.
Tavolo tecnico per risolvere la questione
Dopo il presidio, i manifestanti hanno ottenuto un incontro e si è svolto un tavolo tecnico tra curia, assessorato alla casa del Comune, occupanti dell’ex Monastero e rappresentanti del comitato territoriale Olivella. Chiedono che si risolva subito la loro situazione specifica e quella delle migliaia di famiglie palermitane in emergenza abitativa.
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