Emergenza loculi al cimitero dei Rotoli di Palermo – dove le bare accatastate in attesa di tumulazione sono ben 516 – scatta il ‘piano Orlando’.

Il Comune di Palermo comunica che proseguirà anche domani 23 luglio, a seguito dell’Ordinanza sindacale n. 91, del 17 luglio scorso, contingibile ed urgente per motivi di igiene e sanità pubblica locale, l’estumulazione delle salme poste nelle nicchie per le quali è trascorso il periodo trentennale di concessione previsto dal vigente regolamento cimiteriale.

A far data da oggi, si sta procedendo all’estumulazione di altre salme, anch’esse poste in nicchie per le quali è trascorso il periodo trentennale di concessione.

Dopo le dimissioni dell’assessore ai Servizi Cimiteriali, D’Agostino, il sindaco di Palermo ha preso in mano la grave emergenza, acuita dal nubifragio che si è abbattuto sulla città lo scorso 15 luglio, determinando ai Rotoli una situazione da scenario apocalittico, con bare nel fango e scoperchiate, devastazione ed odori nauseabondi.

Nell’ordinanza firmata, il sindaco ha deciso di procedere alla liberazione immediata delle nicchie murarie comunali occupate da più di 30 anni, notificando alle famiglie dei defunti le operazioni di estumulazione e riunione dei resti soltanto tramite l’Albo comunale. Ha deciso inoltre di procedere alla riunione dei resti entro 24 ore dallo svuotamento delle nicchie e offrire la cremazione gratuita alle famiglie dei defunti attualmente in attesa di tumulazione.

Secondo quanto emerso nel corso di una riunione tenutasi la scorsa settimana, alla quale hanno preso parte il vicesindaco, la dirigente dei servizi cimiteriali, i responsabili della RESET e del COIME, senza la modifica del regolamento comunale, il piano già adottato potrà portare al recupero dell’arretrato entro circa 12 settimane, “motivo per il quale sono certo – ha affermato il sindaco – che tutto il Consiglio comunale, ogni consigliere ed ogni forza politica supporteranno la mia richiesta di immediata approvazione della modifica, che renderà possibile accorciare notevolmente i tempi per superare l’emergenza”.

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