“I comuni sono a rischio default e in crisi di liquidità, il che significa non riuscire a fronteggiare l’emergenza e già da subito non riuscire ad erogare i servizi essenziali, stipendi compresi. È necessario che, in tempi brevi, si affrontino le enormi criticità finanziarie che incombono sugli enti locali e che si intervenga con il tanto annunciato ‘Decreto aprile’ in favore dei comuni italiani. Un decreto che sostenga, comuni, famiglie e imprese per affrontare una situazione economica che non ha precedenti in periodo di pace”. Lo afferma il presidente di Anci Sicilia, nonché sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
“Se non si interviene con risorse straordinarie l’impatto dell’attuale crisi sui bilanci sarà necessariamente devastante anche in conseguenza del mancato gettito di parte significativa dei tributi locali come tari, tasi, imu e addizionale Irpef comunale e non saremo minimamente in grado di fronteggiare l’incremento di nuove povertà determinate dalle misure in vigore”.
“Sollecitiamo, infine, il Governo nazionale – conclude il presidente Orlando – ad accelerare i tempi per l’avvio del pagamento dalla cassa integrazione in deroga come disposto dal decreto Cura-Italia che coinvolge circa 100mila lavoratori siciliani e più di 35mila aziende che già oggi sono in forte crisi di liquidità e necessitano di un sostegno che garantisca loro i beni di prima necessità”.
Già tre giorni fa, Leoluca Orlando aveva fatto un appello anche al governo regionale chiedendo di accelerare i tempi per il pagamento della cassa integrazione.
“Chiediamo al Governo regionale e in particolare all’assessore regionale al lavoro, Antonio Scavone – aveva dichiarato Orlando – di intervenire tempestivamente sollecitando gli uffici preposti ad inviare nel più breve tempo possibile tutti i decreti finalizzati ad attivare gli ammortizzatori sociali, all’Inps. Non possiamo permetterci che in piena pandemia oltre al danno, si aggiunga anche la beffa, con il risultato che i lavoratori siciliani vengano penalizzati rispetto ai lavoratori di altre regioni e siano costretti a subire tempi di attesa più lunghi per beneficiare delle indennità necessarie alla sopravvivenza in un momento così difficile”.
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