I doppi turni: l’extrema ratio per ogni dirigente scolastico. Una strategia che si è resa necessaria all’istituto comprensivo Costa, plesso scolastico del quartiere Villaggio Santa Rosalia di Palermo. Ciò a causa dei ben noti problemi ai sistemi di riscaldamento occorsi a diverse strutture del capoluogo siciliano. Non fà purtroppo eccezione la scuola della IV Circoscrizione, sulla quale vi è un atavico problema alla caldaia della struttura di via Giuseppe Li Bassi. Problemi per il quale il dirigente scolastico Aurora Fumo ha deciso di trasferire le classi, in maniera temporanea, all’istituto Domenico Scinà, con un’alternanza mattina – pomeriggio fra le varie sezioni. Ciò in attesa che venga riparato il guasto. Scontenti i genitori, che annunciano forme di protesta.

La nota del dirigente scolastico

Una situazione che la dirigente scolastica spiega in una nota inviata ai docenti e ai genitori del plesso. “Ci siamo attivati con ogni mezzo disponibile per ridurre al minimo i disagi derivanti dalle attuali condizioni climatiche. Atteso che la caldaia del plesso “Costa” risulta non funzionante e che gli interventi necessari non risultano praticabili in tempi congrui, questo Istituto sposta , in via temporanea, le attività didattiche della scuola primaria del plesso “Costa” al plesso Sciná dove si svolgeranno a partire dalle ore 14.30″.

“Quanto sopra premesso, in attesa di una risoluzione della problematica di che trattasi con interventi possibili sui quali l’Istituto sta incessantemente continuando a lavorare. Ciò al fine di ridurre i disagi dei minori e del personale scolastico del plesso Costa, nonché di assicurare condizioni climatiche accettabili. Si dispone infine la doppia turnazione presso il plesso Sciná, dove gli alunni del plesso Costa saranno accolti a far data dal 13 febbraio”.

I genitori non ci stanno

Non sono di certo soddisfatti i genitori dei bambini dell’istituto Costa. I doppi turni, infatti, mettono in difficoltà le famiglie, soprattutto chi ha tempi stretti e la necessità di doversi recarsi negli ambienti di lavoro. Ciò, oltre alla necessità, per i ragazzi, di dover rinunciare anche alle attività del tempo libero. Un problema già visto, lo scorso anno, con il caso della scuola Franchetti. Per questo, pur trattandosi di un provvedimento a carattere temporaneo, i genitori hanno già annunciato che faranno sentire la propria voce.