Il tempo migliora appena pur restando instabile e riprendono gli sbarchi. E’ emergenza migranti senza fine sulle coste della Sicilia e del Sud Italia.

Primo sbarco a Lampedusa dopo 5 giorni di stop

Quindici tunisini e siriani, fra cui una donna, sono sbarcati a Lampedusa dopo essere stati soccorsi nelle acque antistanti a Lampedusa dalla motovedetta V7007 della Guardia di finanza. È il primo sbarco dopo circa cinque giorni di maltempo e mare in burrasca. I migranti hanno riferito di essere partiti a mezzanotte di giovedì da Monastir in Tunisia, pagando 3 mila dinari. Il gruppo è stato portato all’hotspot di contrada Imbriacola dove in questo momento sono presenti 258 persone.

La conta delle vittime nel cimitero Mediterraneo

Intanto arrivano i dati su migrazioni e morte. Si tratta di stime ma alquanto attendibili frutto di uno studio sulle rotte dei migranti condotto da “Missing migrants” dell’Oim, l’Organizzazione internazionale delle migrazioni, un’agenzia delle Nazioni unite.

Secondo “La Sicilia” da quel rapporto emerge che la rotta del Mediterraneo è di gran lunga la più pericolosa del mondo.

Lo studio dell’Agenzia Onu

Secondo i dati dell’agenzia Onu che monitora costantemente le 15 principali rotte migratorie del mondo, la più letale è proprio quella del Mediterraneo. I dati forniti da Missing migrants, ed elaborati da OpenPolis, rappresentano, addirittura,  stime al ribasso, perché le rotte migratorie sono irregolari. Non è sempre possibile un tracciamento puntuale e in molti casi morti e dispersi non vengono registrati.

500 morti in tre mesi

Da queste sti,me emerge il numero che fa letteralmente paura. Nei primi tre mesi di quest’anno, 499 sarebbero i morti registrati nel mar Mediterraneo. Vengono considerati morti anche i dispersi per i quali si siano ormai sospese le ricerche.

Non c’è, però, un aumento. Il numero è paragonabile a quello stimato nei primi tre mesi del 2022. I quasi 500 morti dei primi tre mesi del 2023 rappresentano un numero simile a quello del primo trimestre dello scorso anno.  Numero di vittime che rispetto agli anni passati è comunque quasi dimezzato anche se è tornato ad aumentare rispetto agli anni pre pandemia.

Il triste primato di vittime

Il triste primato di vittime si registro nel 2016 e nel 2017 quando morti e dispersi raggiunsero 749 e 803. La contrazione delle vittime era iniziata subito dopo toccando il suo minimo con la Pandemia  ovvero nel biennio 2019-2021.

Il 2020 il minor numero di morti

L’inverno con il numero minore di vittime in mare è stato il 2020, complice probabilmente anche la minore mobilità per via della pandemia.

Se il conto si sposta su un intero anno, prendendo ad esempio quello appena trascorso,il 2022, le vittime totali salgono a 2.406 in dodici mesi

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