La Sicilia delle emergenze è pronta per aggiungere un altro capitolo a quello dei commissari straordinari. Un capitolo che in realtà è una replica di quanto fatto in precedenza da altri governi con la speranza che questa volta serva veramente a imboccare una strada e percorrerla fino alla fine.

Il tavolo romano di giovedì

E’ fissato per domani, giovedì 20 aprile, a Roma il tavolo straordinario per l’emergenza rifiuti in Sicilia. Il presidente della Regione Renato Schifani e l’assessore all’energia e ai Rifiuti Roberto Di Mauro voleranno nella capitale per incontrare il Ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Sul tavolo c’è la norma che di fatto rinnoverò i poteri speciali al Presidente della Regione per l’emergenza rifiuti ma questa volta con uno specifico osservatorio sulla realizzazione dei termovalorizzatori.

Il piano Schifani – Di Mauro

Il governo Schifani ha detto chiaramente che il piano Musumeci, così come è, non è applicabile e che la manifestazione di interesse messa in campo fino ad ora non è una gara ma una semplice ricognizione. Di fatto c’è tutto da fare secondo l’esecutivo regionale. E per il governo della Regione la collocazione dei due termovalorizzatori da realizzare in Sicilia appare abbastanza chiara: uno a Palermo l’altro nel catanese. Per questo secondo impianto Schifani e Di maura contano di confermare le previsioni del governo Musumeci e dunque la realizzazione dovrebbe avvenire nella zona fra Pantano d’Arci e l’area industriale.

La norma

la legge da mettere in campo dovrebbe essere una norma fotocopia (o quasi) di quanto già fatto per Roma capitale con l’assegnazione di poteri speciali al sindaco Gualtieri ma dovrebbe riguardare l’intera sicilia e dunque il Commissario dovrebbe essere Renato Schifani.

Il presidente della Regione dovrebbe, poi, scegliere uno o due sub commissari per la realizzazione dei termovalorizzatori.

A cosa servono i poteri speciali

I poteri speciali devono servire per applicare procedure agevolate e tagliare i tempi di gara e di esecuzione di tutte le pratiche propedeutiche alla nascita dei termovalorizzatori. Si pensa a solo 30 giorni per le espropriazioni dei terreni e ad altri 30 per le autorizzazioni anche se c’è la possibilità che questi tempi diventino di 60 giorni per ciascun passaggio e di 75 per l’iter autorizzativo che riguarda le sovrintendenze dei beni culturali e paesaggistici interessate.

La proposta

Secondo il Giornale di sicilia in edicola, poi, Schifani ha parlato già con il sindaco di Palermo del piano ma Roberto Lagalla avrebbe detto no al ruolo di sub commissario malgrado il presidente della Regione gli abbia anticipato l’intenzione di realizzare uno dei due termovalorizzatori a Palermo e non più a Gela, come prevedeva il vecchio piano del 2021.

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