“Nessuno ha parlato di contratti di solidarietà, né l’azienda ha comunicato al Comune di Palermo l’attivazione, anche potenziale, di questa tipologia di contratti per i lavoratori Rap. In Consiglio di Amministrazione si è, invece, parlato della necessità di predisporre piani straordinari di riorganizzazione aziendale”.
A dichiararlo il presidente della Rap Giuseppe Norata rispondendo alle dichiarazioni di alcuni sindacati per una presunta lettera inviata all’amministrazione comunale “che però – assicura – non esiste”.
“Non abbiamo mai celato il rischio della tenuta dei conti per i costi eccezionali di queste settimane – chiarisce Norata – e non abbiamo mai celato che la Rap ha bisogno del personale che è oggi in Reset per poter garantire servizi, essi stessi utilissimi per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Allo stesso tempo, e in sintonia con il Comune, sappiamo e sottolineiamo che bisogna risolvere la difficoltà economica dovuta ai ritardi nella realizzazione della VII vasca di Bellolampo, al fine di evitare danni irreversibili alla Rap. Siamo in piena sintonia con l’Amministrazione Comunale che ha sempre garantito il pieno appoggio alla copertura degli extra costi di Bellolampo da ultimo con l’impegno al pagamento della fattura di oltre 9 milioni emessa a dicembre. Rimane invariata la disponibilità per procedere con il passaggio degli operai Reset a Rap – conclude Norata – nella consapevolezza che una volta in organico questi lavoratori avranno le stesse garanzie, gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri dipendenti”.
Il riferimento di Norata è alle preoccupazioni sindacali che da giorni lancia l’allarme “Torniamo a sollecitare Regione e Comune di Palermo sul mantenimento degli impegni assunti nei confronti della Rap per il pagamento degli extra costi sostenuti dall’azienda di piazzetta Cairoli per i conferimenti nelle discariche catanesi” sono tornati a scrivere oggi in una nota le Rappresentanze Sindacali Unitarie Rap della Fit Cisl, della Uil Trasporti e della Filas.
Il discrimine, dunque, non è la preoccupazione ma l’esistenza o meno di una lettera. La missiva c’è ma con essa il Presidente della Rap avrebbe chiesto al Comune di far fronte agli extra costi ed appare molto chiara nei suoi contenuti.
Porta protocollo in uscita Rap 001-0002021 del 20 gennaio 2020 ed ha ben 9 destinatari a cominciare dall’assessore ai rapporti istituzionali con la Rap Giusto Catania per proseguire con tutti gli altri assessori e direttori comunali competenti. la stessa missiva è trasmessa per conoscenza al sindaco, al Vice Sindaco ed al collegio dei sindaci Rap
La missiva, firmata dal direttore Li Causi e dal Presidente Norata, non lascia spazio a particolare interpretazioni e parla chiaramente del problema extracosti “A tal riguardo deve rappresentarsi – si legge nella lettera di Norata – che lo scrivente ad oggi ha provveduto a pagare circa 7 milioni dei così detti extracosti distogliendo detta somma dalla gestione ordinaria conseguentemente ritardando i pagamenti ordinari di contributi, fornitori e di ogni altra spesa corrente…”
I rischi che la situazione può comportare sono ben definiti nel prosieguo della missiva “Corre l’obbligo di rappresentare che in assenza del trasferimento delle somme a titolo di liquidazione delle fatture emesse (9 milioni 754 mila euro circa)…e in mancanza di adeguati impegni di copertura degli extracosti 2020, questa società… si vedrà costretta senza indugio ad avviare le procedure previste dagli articoli 6 e 14 del D.lgs 175/16 di specifica refluenza amministrativa e gestionale”.
Basta una rapida occhiata al decreto citato per accorgersi che l’articolo 14 parla chiaramente di amministrazione straordinaria “Qualora emergano, nell’ambito dei programmi di valutazione del rischio di cui all’articolo 6, comma 2, uno o più indicatori di crisi aziendale – si legge nella norma- l’organo amministrativo della società a controllo pubblico adotta senza indugio i provvedimenti necessari al fine di prevenire l’aggravamento della crisi, di correggerne gli effetti ed eliminarne le cause, attraverso un idoneo piano di risanamento” e poi continua, al comma 3 “Quando si determini la situazione di cui al comma 2, la mancata adozione di provvedimenti adeguati, da parte dell’organo amministrativo, costituisce grave irregolarità ai sensi dell’articolo 2409 del codice civile” articolo di legge che prevede “Nei casi più gravi (il tribunale ndr) può revocare gli amministratori ed i sindaci e nominare un amministratore giudiziario, determinandone i poteri e la durata”.
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