“Ci siamo stancati delle dichiarazioni che provengono dall’una e dall’altra parte con un vergognoso rimpallo di responsabilità tra Comune di Palermo e Regione Siciliana. La Sicilia è ancora invasa dai rifiuti e Musumeci, se ha qualche dubbio, esca da Palazzo D’Orleans e si faccia una passeggiata in centro storico: vedrà in che condizioni i turisti sono costretti a visitare il sito Unesco del Capoluogo della Regione che amministra. Si lavori in fretta, piuttosto, per dotare la Sicilia di una rete di impianti finalmente efficiente, perché la discarica di Bellolampo sarà fuori uso almeno per un altro anno e, fino ad allora, la quinta città d’Italia i rifiuti non potrà certo mangiarseli”.

A dichiararlo è il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Giampiero Trizzino, già presidente della Commissione Ambiente all’Ars, a proposito del rimpallo di responsabilità nel caos rifiuti a Palermo tra Comune, Regione e Arpa. “L’emergenza di questi giorni – spiega Trizzino – sta assumendo i connotati di una barzelletta. Prima la Regione dà la colpa ai Comuni, poi i Comuni danno la colpa alla Regione e adesso anche all’Agenzia per l’ambiente Arpa. Scoprire oggi che i rifiuti che escono da Bellolampo non sono in regola, non dovrebbe stupire. Le discariche sono in mano ai privati? E qual è la novità? La crisi dei rifiuti è lo strumento ideale per mantenerli lontano dal controllo pubblico. E’ così da 20 anni e, nonostante tutti, da una parte e dall’altra, dichiarino guerra ai privati, non è mai cambiato nulla”. Su conflitto di interessi nella gestione del ciclo dei rifiuti, torna ad intervenire il deputato termitano Luigi Sunseri che gli scorsi mesi aveva denunciato il “caso Norata”.

“Quello del presidente della RAP di Palermo Norata è davvero emblematico – spiega Sunseri. Fa il presidente della Rap, il Commissario liquidatore della Ecologia e Ambiente e in più ha quote di una società privata che smaltisce i rifiuti organici di tanti comuni siciliani. Guarda caso, ancora in piena emergenza, il 14 agosto Norata si è visto nella condizione di dover far partire la società di cui detiene le quote il prima possibile dato che la Regione non è in grado di gestire e investire sugli impianti pubblici. Al di là di potenziali conflitti di interesse – prosegue l’esponente del M5S – riteniamo quantomeno la cosa inopportuna e ci chiediamo se il sindaco della città metropolitana di Palermo Leoluca Orlando è a conoscenza della questione e se nel caso lo ritiene normale” – conclude Sunseri.

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