Sui quantitativi di rifiuti a Bellolampo occorre fare chiarezza una volta per tutte. Per questo chiederò la convocazione dei rappresentanti dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente a Palazzo dei Normanni, visto che erano assenti in quarta commissione all’Ars”.

Lo afferma dal deputata regionale del M5S , Roberta Schillaci, a conclusione dell’audizione tenuta ieri all’Ars sulla discarica palermitana, alla quale era presente, in rappresentanza del Comune di Palermo, l’assessore Giusto Catania.

“Catania – dice Schillaci – parla di 25 mila tonnellate di rifiuti da smaltire a Bellolampo, l’Arpa conferma o questi dati sono di gran lunga superiori? Si tratta solo di una situazione ‘critica’, come dice Catania, o c’è di più, visto che la stessa Arpa aveva paventato il rischio di un disastro ambientale, mentre gli abitanti della zone limitrofe alla discarica sono a costretti a tenere le finestre chiuse per l’olezzo che arriva dalla discarica? Del resto che la situazione sia grave è testimoniata anche dall’avvio di un’inchiesta da parte della procura di Palermo”.

Il potenziamento della raccolta differenziata a Palermo, per la Schillaci, ma anche per il M5S, che ha più volte denunciato i numeri del tutto insufficienti, non è più procrastinabile.

“Non solo – afferma la deputata – va anche controllata la sua regolarità. Ci risulta infatti che parecchi residenti delle zone dove la differenziata è partita, vanno a conferire i rifiuti nei cassonetti delle zone dove la differenziata deve ancora partire e questo non fa che abbassare le percentuali già basse del Comune, contribuendo ad intasare la discarica”.

“Ci auguriamo – conclude la deputata – che Catania attui veramente i progetti sulla differenziata annunciati e che non siano i soliti vuoti proclami, cui il Comune purtroppo ci ha abituati”.

“La situazione in cui versa Bellolampo – aggiunge il deputato regionale Giampiero Trizzino – rivela una totale incompetenza da parte delle autorità preposte. Una situazione gravissima e neanche si vede ancora all’orizzonte la realizzazione della settima vasca, che non vedrà la luce fino al 2021, con ricadute negative da un punto di vista economico ma soprattutto ambientale. Un intervento che doveva essere assicurato dal commissario delegato per l’emergenza rifiuti, Musumeci, che finora non si è rivelato all’altezza del compito”.

Alla seduta di ieri in commissione era presente anche il consigliere comunale 5 stelle di Palermo, Antonino Randazzo. “Sono forti – ha affermato Randazzo – le preoccupazioni per i costi che sta sostenendo la Rap per trasportare e smaltire i rifiuti presso le discariche di Catania, e adesso anche presso i tmb di Alcamo, Enna, che rischiano di metterla in sofferenza finanziaria”.

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