Dopo i piani e gli accordi tocca alla Protezione civile scendere in campo contro l’emergenza rifiuti. In considerazione della grave situazione igienico sanitaria creatasi in diversi comuni siciliani la giunta di governo regionale ha autorizzato la Protezione civile regionale a supportare le strutture locali pubbliche, fornendo i mezzi necessari a svolgere l’attività, provvedendo eventualmente anche al nolo dei mezzi stessi, nei limiti previsti dalla legge per somma urgenza.

E’ il provvedimento assunto dalla giunta nel pomeriggio per rimuovere l’arretrato di rifiuti rimasti in strada ovvero le circa 4000 tonnellate che non sono state raccolte nei giorni scorsi.

Ma la stessa Regione scaricare nuovamente sui comuni la responsabilità di quanto sta avvenendo: “Considerato che alcune Srr e Ato, non sono in grado di operare per il mancato pagamento da parte di alcuni Comuni delle somme relative ai servizi – si legge in una nota –  determinando una situazione gravissima sia per quanto riguarda il personale che i mezzi a disposizione, l’assessorato Enti locali, su richiesta dell’assessorato all’Energia, è autorizzato a trattenere una parte dei trasferimenti ai Comuni da destinare direttamente a Srr e Ato per superare le situazioni emergenziali di alcuni territori”.

Si ferma la discarica di Palermo

Intanto si ferma (o quantomeno rallenta) la discarica di Bellolampo. nel pomeriggio lunghe code di camion all’ingresso chiuso dalle 14. L’impianto di Tmb fisso, anche se supportato da quello mobile, non riesce a smaltire i conferimenti che dovevano essere di 200 tonnellate in più ma si sono rivelati essere molto superiori.

L’ordinanza anti emergenza rifiuti che garantisce il conferimento per 27 comuni del comprensorio è scaduta il 20 luglio e a distanza di due giorni non è ancora arrivata la nuova e dunque la discarica di ferma.

Approvata la pianta organica delle Srr di Messina

Nel corso della medesima giunta di oggi è stata approvata la dotazione organica della Srr Messina provincia. La delibera diverrà operativa subito dopo la pubblicazione, prevista per lunedì. L’approvazione consente di
sbloccare la situazione occupazionale dei lavoratori della Srr e l’organizzazione della società.

Ecco dove andranno i rifiuti in esubero in attesa di essere smaltiti

E intanto la conferenza dei servizi tenuta nei locali dell’assessorato regionale all’energia e ai rifiuti ha stabilito dove collocare provvisoriamente circa la metà dei rifiuti che attualmente giacciono per le strade attraverso l’autorizzazione straordinaria a un progetto di deposito preliminare e transitorio di circa duemila tonnellate, presso il Polo Tecnologico Integrato di contrada Airone nel comune di Castelvetrano.

L’impianto in questione è suddiviso in zona copertura, tettoie, zone di insufflaggio e bioreattore. L’area della tettoia è grande 2000 mq e alta 6 metri. L’impianto, è fornito di ricettori superficiali delle acque di percolazione e il percolato viene stoccato all’interno di vasche totalmente impermeabilizzate ed è dotato di sufficienti vie di comunicazione. Il deposito temporaneo dei rifiuti, è finalizzato alla lavorazione, al trattamento e al conferimento. Vi è inoltre la possibilità di operare il processo di tritovagliatura dei rifiuti dentro il polo, destinando le frazioni secche in
discariche autorizate e la frazione di umido presso impianti di biostabilizzazione. Opererà, prioritariamente, per il deposito dei rifiuti della provincia di Trapani, intorno a 1000 tonnellate, per i comuni dell’agrigentino e anche per alcune aree specifiche del palermitano esclusivamente per il deposito temporaneo dei rifiuti accumulati per le strade,
comunicati dalle Srr al Dipartimento rifiuti. intanto ancora oggi questa era la situazione, ad esempio, a Villagrazia di Carini coperta da chilometri di immondizia come documenta questo video

Nuova evitabile multa dalla Comunità europea

E arriva anche una nuova multa da 400 mila euro dalla Commissione Europea perchè nessuno degli uffici in 12 anni – dal momento cioè della prima condanna della Corte di Giustizia UE – ha mai inviato una autocertificazione in cui si affermasse che la rada di Augusta non è una discarica abusiva. È la paradossale scoperta fatta dai deputati M5S Ignazio Corrao (Parlamento Europeo), Claudia Mannino (Camera dei deputati) e Giampiero Trizzino (ARS) che si sono visti rispondere in questi termini dal Commissario Europeo Karmenu Vella ad una richiesta per ricalcolare la sanzione della sentenza Corte di Giustizia dell’Unione Europea su discariche abusive.