• Ordinanza della Regione per l’emergenza rifiuti
  • Tre discariche accoglieranno una quantità maggiore di rifiuti
  • I siti si trovano a Gela, Siculiana e Motta Sant’Anastasia
  • Il caos dopo la saturazione della discarica di Lentini

La Regione ha deciso di spalmare il peso dell’emergenza rifiuti in Sicilia su tre discariche già esistenti, quella di Motta Sant’Anastasia, Gela e Siculiana, dopo il black-out causato dalla saturazione del sito di Lentini, il più grande del Mezzogiorno dove non entra più nemmeno uno spillo.

L’ordinanza dell’assessore all’Energia

E’ questa la soluzione individuata dal Governo dell’isola, culminata con un’ordinanza dell’assessore regionale all’Energia, Daniela Baglieri che, però, bacchetta le Srr, le Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti (18 in Sicilia), in merito alla gestione della raccolta differenziata, i cui livelli sono ancora bassi.

L’assessore bacchetta Comuni e Srr

“Abbiamo richiamato le Srr e i Comuni – dice l’assessore Baglieri –  al rispetto della normativa vigente. Se non ci si adopera seriamente per un incremento sensibile della raccolta differenziata, non ci saranno impianti e programmi che tengano. La soluzione non può essere certo fare diventare la Sicilia una enorme discarica a discapito dei siciliani e dell’ambiente”.

Bassa la raccolta differenziata dei Comuni

L’assunto é che è se la differenziata fosse efficiente, la quantità di indifferenziato si ridurrebbe in modo sensibile al punto da non intasare le discariche. Evidentemente, il sistema dei rifiuti in Sicilia non è in equilibrio, basta fare un salto a Siracusa, nel rione popolare della Mazzarrona, e scorgere una montagna di immondizia posta ai piedi delle palazzine.

Pochi controlli sui trasgressori

Si tratta di rifiuti indifferenziati, a testimonianza, che, da un lato gli utenti non provvedono a conferire correttamente, dall’altro l’amministrazione comunale non riesce ad organizzare i controlli. La società della nettezza urbana di Siracusa, nelle settimane scorse, ha lanciato l’allarme sulla tenuta del servizio, chiedendo proprio al Comune di potenziare la sorveglianza.

Ipotesi di aumento della Tari

Con i costi destinati ad aumentare, il pericolo per l’aumento della Tari è tangibile.  “In ragione degli spazi attualmente disponibili e in base alle politiche sui rifiuti del governo Musumeci, ci adopereremo per evitare considerevoli aumenti della Tari a carico dei cittadini” aggiunge l’assessore Baglieri.

I termovalorizzatori nel medio termine

“Non si può chiedere – dice l’assessore –  in qualche mese, e neppure in qualche anno, di risolvere criticità e incrostazioni presenti e mai affrontate da decenni in Sicilia. La svolta che abbiamo operato con il bando per i termoutilizzatori – conclude Baglieri – darà, a medio termine, un valido contributo alla definitiva soluzione del problema, ma nell’immediato serve solo far crescere la differenziata”.

Il sì della Lega agli impianti

D’accordo sui termovalorizzatori è la Lega. Il segretario regionale, Nino Minardo ritiene che “la soluzione
strutturale per porre fine a questo scempio a cui residenti e turisti assistono da anni ha un solo
nome: “termovalorizzatori”. E se il governo regionale ha finalmente capito che la direzione su cui muoversi è questa, il mio partito rivendica di avere messo in atto tutte le iniziative politiche possibili e immaginabili per raggiungere l’obiettivo”.

Il caso Catania

Tra le città in sofferenza c’è certamente Catania, il cui sindaco, Salvo Pogliese, ammette che la differenziata è un flop. “Siamo consapevoli, per quanto riguarda Catania, per via di un appalto – dice Pogliese –  che abbiamo trovato al nostro insediamento, di non essere tra i comuni virtuosi per i livelli di differenziata, ma siamo anche pronti ad avviare una nuova fase con il  porta a porta esteso a tutta la città, già dal prossimo 1 novembre, con la completa aggiudicazione dei tre lotti messi a bando e finalmente elevare il livello della raccolta indifferenziata”.

 

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