Prosegue il caos rifiuti in quasi mezza Sicilia. Per l’esattezza si tratta di 148 Comuni che da giorni non possono conferire tutto il rifiuto realmente prodotto nella discarica di Lentini. La Regione, in accordo con la società che gestisce la discarica, ha autorizzato soltanto lo smaltimento di 600 tonnellate al giorno che sarebbero insufficienti però a coprire il fabbisogno di questi 148 territori che ricadono prevalentemente tra le province di Catania, Enna e Siracusa.

Le città cominciano a soffrire

Il problema è esploso in seguito alla chiusura dell’impianto di Grotte San Giorgio. E così i Comuni che prima erano autorizzati in questo sito sono stati spostati su Lentini. Ma comunque anche questa discarica ha i suoi limiti e infatti è stato posto il termine massimo di rifiuto giornaliero da poter conferire. Ora però la situazione si sta facendo critica.

File infine di autocompattatori

“Il limite di 600 tonnellate di rifiuti al giorno, da conferire in ordine cronologico di arrivo all’impianto di Lentini, sta letteralmente facendo scoppiare il sistema di raccolta in 150 comuni della Sicilia – denuncia il deputato e segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo -. Un limite che è appena sufficiente per la sola città di Catania: la fila di auto-compattatori all’esterno di Sicula Trasporti è lo specchio del fallimento del governo regionale e del suo inesistente piano per i rifiuti”.

Chi prima arriva scarica

“Non può esistere il principio – aggiunge Barbagallo – del chi arriva prima può scaricare i rifiuti. Non è possibile proseguire in questo modo che sta mandando in tilt il sistema di raccolta differenziata con turni saltati e auto-compattatori che restano pieni. In tempi non sospetti avevamo avvertito che il Piano rifiuti del governo regionale era una scatola vuota e questi sono i risultati. Il governo Musumeci deve – conclude Barbagallo – con urgenza intervenire per risolvere l’emergenza”.

La nota dei sindaci alla Regione

Intanto una nota congiunta dei sindaci di Aci Bonaccorsi, Belpasso, Biancavilla, Camporotondo Etneo, Gravina di Catania, Linguaglossa, Mascalucia, Milo, San Pietro Clarenza, Sant’Agata Li Battiati, Sant’Alfio, Tremestieri Etneo, Viagrande è stata indirizzata all’assessore regionale all’Energia ed ai Servizi di Pubblica utilità, Daniela Baglieri, nella quale si chiede un’immediata soluzione. “Mentre scriviamo questo appello – si legge nella nota indirizzata alla Baglieri – i nostri autocompattatori ritornano pieni dalla discarica e siamo preoccupati perché non si intravede una soluzione all’annoso problema impianti. Sappiamo che la capacità di ricezione di rifiuto indifferenziato è davvero ridotta ai minimi termini, ma chiediamo a Lei una coraggiosa inversione di rotta. Nell’ambito della Srr Catania Metropolitana – continua la nota – alcuni Comuni hanno profuso ogni energia per ridurre la quota di indifferenziato da conferire in discarica, con notevole aumento della percentuale di differenziata andando ben oltre il 65% di legge con picchi del 90%. Alcuni Comuni poi, con una decisione impopolare, hanno deciso addirittura di ritirare l’indifferenziato ogni 14 giorni allo scopo di aumentare ancora la differenziata raccolta. Pertanto chiediamo che la quota di indifferenziata che va in discarica venga determinata tenendo in considerazione il numero di abitanti, la capacità della discarica e indirettamente quindi la percentuale di differenziata, in modo che i Comuni virtuosi non vengano penalizzati e si eviti la folle corsa notturna dei camion per arrivare alla discarica prima della chiusura”.

Articoli correlati