“L’annuncio periodico del presidente della Regione di volere sopprimere l’Esa sta determinando solo confusione e incertezza tra gli addetti, soprattutto tra gli operai a tempo determinato addetti alla meccanizzazione agricola, dei quali peraltro non viene neanche detto quale sarebbe la sorte. Chiediamo che venga ripristinato un clima di serenità procedendo invece al rilancio di un ente che ha grandi potenzialità e grande utilità per il nostro territorio”.

Lo dice Tonino Russo, segretario della Flai Cgil Sicilia sottolineando peraltro che “un’eventuale soppressione comporterebbe anche la perdita di circa 10 milioni su progetti messi in essere dall’Esa tra il 2016 e il 2017”. Russo ricorda che “nel 2016 è stato varato un piano industriale di rilancio dell’Esa che prevedeva tra le altre cose azioni sulla viabilità rurale e sui borghi rurali, interventi per quanto riguarda la Banca della terra. Chiediamo che ci sia un piano industriale di quel tipo, che rilanci le attività dell’ente, mettendo fine al periodico balletto di dichiarazioni che non servono alla Sicilia e ai siciliani. Sollecitiamo, invece, un’azione concreta che dovrebbe essere indirizzata alla soluzione delle grandi emergenze come quella del lavoro che manca in Sicilia e al contrasto del lavoro nero, dello sfruttamento e del caporalato”.

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