La musica che diventa ricerca artistica e sperimentazione sino a trasformarsi in uno stile espressivo personale e distintivo. E’ quello degli Ercta Collective, un collettivo musicale costituito da sei giovani artisti, tutti siciliani, vincitori del Firenze Suona Contest 2022.
Ne abbiamo parlato a Talk Sicilia, il programma di approfondimento di BlogSicilia, in onda sul nostro quotidiano online e su VideoRegione, canale 14 del digitale terrestre, in compagnia di Ferdinando Preianò, violoncellista e Valentina Migliore, cantante.
Gli Ercta Collective, sono, oltre a Preianò e Migliore, Alberto Santamaria alla chitarra, Salvatore Maria Sclafani al mandolino, Giulia Lo Giudice alle percussioni e Lia Ceravolo alla fisarmonica.
Come nascono gli Ercta Collective
Migliore spiega la genesi del gruppo: “Ercta Collective è un gruppo che nasce nel 2020 e proprio durante il periodo della pandemia dalla necessità di di creare qualcosa di bello. Inizialmente il progetto nasce come un organico di soli musicisti, senza voce. E dopo un anno circa ci sarà l’introduzione della voce e anche delle percussioni. Siamo tutti di formazione artistica diversa. Perché io e Alberto Santamaria, che tra l’altro, è il compositore principale, nonché il creatore di questo progetto siamo di estrazione jazzistica, mentre gli altri di estrazione classica. Quindi c’è questo insieme di generi musicali che poi hanno dato identità al nostro progetto”.
Lo stile espressivo
Venite dunque dal mondo della musica classica e del jazz. Ma oggi come potrebbe essere definito il vostro stile espressivo?
Preianò chiarisce: “Proprio per il fatto che veniamo da formazioni diverse, questo conferisce all’identità musicale del gruppo un qualcosa di proprio. Quindi non possiamo dire che ci sia effettivamente un genere che che ci rappresenta proprio perché dalla commistione di questi generi viene fuori qualcosa di completamente diverso da tutto ciò che c’è nel panorama musicale. Il nostro stile è veramente particolare.
Basti pensare che in un nostro brano, “Un anno in un giorno” si passa da sonorità jazz alla citazione della Primavera di Vivaldi. Ci siamo permessi di andare a toccare in minima parte ciò che era appunto la citazione di Vivaldi per inserirla all’interno del brano in maniera credibile, senza che sembrasse qualcosa di forzato”.
Testi in italiano e in siciliano
Componete musica e scrivete testi sia in italiano che in siciliano. Ma c’è un pubblico ideale degli Ercta Collective?
Migliore spiega: “Fino a qualche tempo fa pensavamo che il pubblico degli Ercta Collective fosse un pubblico abituato all’ascolto di generi un po più complessi, armonicamente, musicalmente, quale potrebbe essere un pubblico abituato ad ascoltare musica classica o musica jazz. Ma con l’esperienza bellissima che abbiamo fatto a Firenze abbiamo potuto capire che in realtà il nostro progetto è aperto a qualsiasi tipo di pubblico. Abbiamo percepito l’entusiasmo da parte del musicista, quindi dell’ascoltatore abituato a comporre musica, ad ascoltare generi un po’ più astrusi, ma anche l’entusiasmo, la partecipazione e l’emozione da parte della gente che ascolta musica solo per emozionarsi. Quindi, diciamo tra virgolette, un pubblico profano. Per noi è stata una grandissima soddisfazione perché ci fa capire che il nostro progetto, nonostante le tante, tantissime contaminazioni artistiche, suscita delle emozioni. Per noi è la cosa principale”.
Gli applausi del pubblico
Ma quale significato hanno gli applausi del pubblico?
Preianò chiarisce: “Sono un po’ la prova del 9 di quello che stai facendo. Penso sia il momento più significativo nella vita di un musicista e nella crescita di un progetto come Ercta Collective. E’ stata la cosa che penso a qualsiasi musicista sia mancata nel periodo della pandemia. Proprio il contatto con il pubblico e quella sensazione che suscita il suono dell’applauso sul palco, che è sicuramente diverso da ciò che si avverte stando in platea.
È una sensazione uditiva completamente diversa, ed è la cosa che appunto manca nel momento in cui c’è l’impossibilità di suonare come è stato nel periodo del covid. Quindi diciamo che è la cosa che ti fa capire che stai andando nella direzione giusta. Mi sento di dire poi che ci sono applausi di un certo tipo e applausi di altro tipo. Ci sono quelli di circostanza e te ne accorgi, quelli di cortesia. E poi invece ci sono quelli che senti, che vengono proprio dal cuore. Ed è stata la cosa che abbiamo provato a Firenze e che ci ha fatto capire che il nostro progetto piace.
A volte un applauso sincero e un applauso caloroso dicono molto di più rispetto a tante parole che possono essere parole di circostanza. Invece un applauso fatto con il cuore lo si riconosce. Quindi, insomma, nella vita di un musicista, penso di un artista in generale, credo che l’applauso sia la cosa più appagante”.
I temi affrontati
Sono diversi i temi affrontati dagli Ercta Collective tramite la loro musica. Migliore tiene a precisarlo: “Nella nostra musica i testi sono importanti tanto quanto tutti gli aspetti musicali, quindi melodia e armonia. Infatti la voce ha un ruolo preciso: oltre a declamare un testo ha la funzione proprio di strumento. Quindi attraverso il suono della voce cerchiamo di esprimere le nostre tematiche. Cerchiamo di di mettere in musica degli estratti di vita quotidiana, quindi tematiche amorose, ma tematiche anche sociali e di riscatto”.
Le fonti di ispirazione
“Le fonti di ispirazione – aggiunge – variano perché da quella che può essere una scena quotidiana si passa anche ad una sensazione che si ha vedendo un quadro o ascoltando altra musica o altri compositori.
Per esempio, l’ultimo brano è nato da un’idea di Alberto durante un viaggio di ritorno, il primo viaggio di ritorno che abbiamo fatto da Firenze verso la Sicilia, quindi sicuramente diversi estratti della vita quotidiana.
Aggiunge Preianò: “Questo brano che si chiama “Scampa” è nato appunto da Alberto in questo viaggio di ritorno in cui si è trovato a passare per Napoli ed è passato dal difficile quartiere di Scampia. Quindi da lì è nata questa riflessione sul riscatto sociale in quartieri difficili da vivere. Infatti “Scampa” parla proprio di una persona che cerca di uscire dal quartiere, ma dopo, una volta uscita da questa difficile realtà, si rende conto che comunque ne fa parte. E allora decide di ritornare per cercare di aiutare chi è lì a emergere, come ha fatto quella persona”.
“La bellezza – spiegano i due artisti – e la particolarità del progetto è che dalla idea o dallo spunto di uno dei compositori o dei componenti poi ognuno fornisce il proprio contributo. Il risultato finale è la composizione di Ercta Collective”.
Il rapporto con la musica classica e la sua attualità
Siete tutti molto giovani, avete un’età compresa tra i 20 e i 28 anni. Recentemente si parla tanto della necessità di ‘svecchiare’, o attualizzare, in un certo senso, la musica classica. Cosa pensate a tal proposito?
Preianò commenta: “Diciamo che è un argomento davvero molto attuale. Però io credo che non bisogna parlare di invecchiamento della musica classica, perché la musica classica è quella, non deve essere svecchiata, perché è sacrosanto che resti quella. In realtà non è bello neanche il termine svecchiare, perché quando la si ascolta con attenzione si percepisce che così vecchia non è. La musica non ha età. Non muore mai e non ha età. Tra l’altro andando ad ascoltare con attenzione la musica classica si percepiscono tutte le origini di qualsiasi genere musicale. Ci sono dei brani di Bach in cui si percepisce quasi un’anticipazione di quella che sarà poi la musica rock. Quindi, mi ripeto, svecchiare non dà giustizia a quello che è la musica classica. Quello che è sicuramente da rinnovare e da rivedere in alcuni contesti è l’approccio alla musica classica. Infatti spesso si ha la concezione che la musica classica sia un qualcosa destinato a pochi. Viene usato anche il termine “musica colta” che personalmente non mi piace, anche perché la fa apparire come qualcosa destinata solamente a persone di un certo rango sociale. Insomma, non è un aggettivo che mi piace dare alla musica classica, ma sicuramente quello che c’è da svecchiare è appunto l’approccio. C’è anche la convinzione che a un concerto di musica classica bisogna andare vestiti in un certo modo. No, non è quella la cosa importante. Bisogna focalizzare l’attenzione sull’ascolto consapevole della musica in generale”.
Migliore è d’accordo: “Le emozioni che suscita la musica classica possono essere vissute da tutte le persone, non solo dal pubblico adulto o colto, ma in generale da tutto il pubblico.
Che siano giovani, che siano anziani, che siano direttori d’orchestra o che siano semplicemente delle persone che ascoltano musica”.
Preianò osserva: “Questo discorso delle emozioni si avverte tanto nel momento in cui una persona per la prima volta ascolta la musica classica dal vivo. Io ho diversi amici che non ascoltano di frequente musica classica, e che ascoltandola registrata, non hanno un coinvolgimento emotivo. Poi magari vanno in un teatro, come può essere il Teatro Massimo. È forse una delle sensazioni più belle che si possano provare per quanto riguarda l’ascolto della musica. Escono dallo spettacolo stupiti, dicendo “wow”, questo suono che ti investe con così tanta forza è una esperienza unica”.
La vittoria al Firenze Suona Contest 2022
Gli Ercta Collective hanno partecipato al Firenze Suona Contest 2022, un importante concorso per giovani musicisti. Sono stati i vincitori.
“Abbiamo partecipato – racconta con gioia Migliore – per caso. Una esperienza per noi unica e inaspettata. Mi sono trovata a compilare il modulo di partecipazione a questo contest. Siamo stati convocati per la prima selezione live a Firenze e siamo stati travolti da un grande calore da parte del pubblico e degli organizzatori. Abbiamo trovato un’accoglienza sia umana che professionale di altissimo livello. Un’organizzazione poi perfetta e impeccabile.
Dopo aver superato la prima selezione, abbiamo partecipato alle semifinali, poi alle finali per ritrovarci alla finalissima.
E’ stato emozionante perché abbiamo suonato su un palco bellissimo, gettonatissimo, che è l’Ultravox di Firenze in questo Parco delle Cascine, per poi ritrovarci a vincere un premio molto importante, anzi due.
Abbiamo vinto sia il premio principale che il premio speciale Larione 10.
Quindi è stata un’esperienza che sicuramente ci ha fatto prendere ancor di più coscienza di quello che stiamo creando, che abbiamo costruito ed accresce la voglia di continuare a produrre e a lavorare in questa direzione”.
Aggiunge con emozione Preianò: “E’ stata la prova del 9 per il gruppo nel senso che è stata la prima esibizione davanti a un pubblico che non conosceva nessun componente del gruppo. Perché quando si suona nella propria città se ci sono colleghi che vengono ad ascoltarti, sanno già cosa fai tu. Sanno già quale è la tua identità artistica. Quando invece vai a suonare fuori è un incontro al buio, diciamo. Sorprendente la riposta del pubblico.
Trovarsi insieme davanti al pubblico a livello emotivo è stato molto forte, un’emozione unica. Poi arrivare alla finale è stato davvero inaspettato, perché comunque partecipavano bravissimi artisti che fanno musica diciamo più ‘vendibile’, più facile da far arrivare al pubblico.
Non è che non credessimo nel nostro progetto ma pensavamo di essere un gruppo di nicchia. Invece la sorpresa è stata quella di scoprire che il nostro stile espressivo può arrivare al pubblico. E’ stata una bella sorpresa.
Abbiamo avuto anche il piacere di conoscere degli artisti validi sia a livello umano che a livello artistico.
I premi consistono nella possibilità di registrare in uno studio importantissimo di Firenze in cui hanno registrato, tra gli altri, Mia Martini e i Litfiba. Quindi è un’esperienza molto importante e formativa, che aspettiamo di fare tra poco”.
I progetti futuri
Sui progetti futuri gli Ercta Collective hanno le idee chiare e sono determinati più che mai.
Dice Migliore: “I progetti che ci vedranno impegnati sono diversi concerti sia in Sicilia che in altre regioni d’Italia. E poi la produzione di diversi singoli, e perché no di un disco, in questo famosissimo studio di registrazione, appunto a Firenze, che è lo Studio Larione 10”.
Il sogno degli Ercta Collective
Ma quale è il sogno degli Ercta Collective? Preianò risponde senza esitazione: “Il sogno è quello di riuscire a vivere di questo, vivere di Ercta Collective.
Tra i sogni c’è anche quello di riuscire a lavorare per la colonna sonora di un film, perché i nostri brani nascono con questa idea e si ‘muovono’ molto per immagini. E poi perché abbiamo riscontrato, tramite chi ci ascolta, che effettivamente i nostri sono brani che si prestano all’accompagnamento di un film. Quindi tra i sogni c’è anche questo”.
Gli fa eco Migliore: “Il sogno è anche quello di continuare a portare avanti questo nostro genere musicale. Questa identità di Ercta Collective, quindi, fare in modo che si possa consolidare, portando anche avanti anche le nostre tradizioni musicali”.
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