La ministra dell’istruzione Lucia Azzolina ha affrontato recentemente, e si appresta a farlo più compiutamente il suo Dicastero nella prossima settimana, quando è attesa la firma dell’apposita ordinanza, il tema dell’esame di maturità.

Assodato, infatti, che il 18 maggio non riapriranno le scuole (è l’ipotesi “no return”), data che in un primo tempo era stata indicata dalla stessa Ministra come discrimine temporale per i provvedimenti a seconda dell’andamento dell’epidemia, anche se restano ancora dei nodi da sciogliere sulle modalità con le quali avranno luogo gli esami, emergono tuttavia degli aspetti già certi.

Si tratta, come si apprende sul sito del Ministero, https://www.miuristruzione.it, della “promozione per tutti i maturandi ma con voti veri, ci sarà la possibilità anche di ricevere voti come il 4 o il 5 e questo vale non solo per gli studenti che svolgeranno la maturità ma anche per tutti gli altri studenti”.

La promozione è intesa come ammissione alla maturità, non già nell’ottenimento del diploma a seguito del colloquio finale. E’ questa, infatti, la vera novità di questa pandemia per coloro che si apprestano quest’anno ad affrontare l’esame tradizionalmente più temuto nella vita e che segna le notti di ogni giovane.

La prova consisterà in un unico esame orale, della durata di un’ora, che dovrebbe svolgersi in presenza, con le solite prescrizioni del distanziamento sociale tra i candidati e i componenti le Commissioni esaminatrici (che dovrebbero riunirsi sin dal 15 giugno per gli adempimenti preliminari). Ogni giorno, secondo le prime indiscrezioni, dovrebbero potersi svolgere 5 esami, che verteranno sul programma svolto, alla presenza di un massimo di 10 persone per aula.

La Ministra, sul tema delle valutazioni, ha già anticipato due punti salienti: si darà maggior valore al percorso formativo del triennio delle superiori, portando i crediti acquisiti a 60 punti, riservando i rimanenti 40 al colloquio conclusivo (con la possibilità di assegnare comunque la lode).

Nelle stesse ore in cui devono ancora definirsi i dettagli, sorgono talune perplessità da parte di diversi docenti e studenti delle quinte classi delle superiori. Emergerebbero infatti i limiti di talune misure preannunciate, come per esempio la misurazione della temperatura con termoscanner (cosa succederebbe se si riscontrasse un principio febbrile alla tornata d’esami per indisponibilità di un professore della Commissione, con la conseguenza di doverlo sostituire in tempi rapidi?).

Altre perplessità sollevate riguardano gli ambienti scolastici che andrebbero bonificati ad inizio e fine di ogni giornata, in tutte le aule d’esame, con particolare riguardo alle parti metalliche come le maniglie delle porte… Insomma criticità su criticità e, per taluni docenti, che hanno sottoposto le loro riserve alla Ministra dell’istruzione, c’è poi il problema degli insegnanti over 55, che in base a un documento INAIL, al pari degli altri lavoratori, potrebbero essere giudicati momentaneamente inidonei al servizio (in assenza di una copertura immunitaria adeguata, da accertarsi a livello ematochimico, in un programma di sorveglianza sanitaria eccezionale).
Nel comparto della scuola, circa un terzo degli insegnanti rientra in tale fascia anagrafica.

C’è in definitiva una proposta del mondo della scuola che guarda con particolare favore all’ipotesi di un esame di maturità a distanza, al pari del resto delle attività didattiche intraprese in questo periodo di chiusura degli edifici scolastici.

E’ l’ipotesi che vede tra i promotori anche la docente Chiara Insinga e Maria Cristina Maggio, del Dipartimento di promozione della salute materno-infantile presso l’Ospedale dei Bambini.

Per tutti gli altri studenti, secondo quanto anticipato dalla Ministra Azzolina, infine, “chi risulta insufficiente recupererà il prossimo anno con attività individualizzate” nelle prime due settimane di settembre.

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