Fattura in calo negli punti vendita Avanzi del gruppo Grand Vision ex Randazzo di Palermo e dopo trasferimenti, riqualificazioni e perfino licenziamenti il gruppo invia lettera di trasferimento nel nord Italia d altri dieci dipendenti.
E’ quanto succede all’inizio del 2018 nei punti vendita del gruppo già al centro di numerose ristrutturazioni aziendali dopo la cessione, nel 2014, alla multinazionale Olandese con sede italiana a Bologna.
La vicenda Grand Visionex Randazzo, inizia subito dopo la cessione ed enbtra nel vivo nel dicembre del 2015 quando si apre una ristrutturazione aziendale che prevede la chiusura degli uffici amministrativi di Palermo con conseguente trasferimento dei 65 dipendenti a Bologna.
Una riorganizzazione per lunghi mesi alc entro di una estenuante trattativa che si concluse con il trasferimento di alcuni dipendenti a Bologna ed altri, che intanto avevano conseguito il diploma di ottico, trasferiti nei vari punti vendita di Palermo, riempendo così di personale i negozi, già soggetti ad un esubero dichiarato.
Ma quella ristrutturazione nonf u indolore viusto che alcuni impiegati amministrativi che non vennero ne trasferiti ne riqualificati vennero licenziati.
Oggi, a distanza di due anni, vengono consegnate delle lettere di trasferimento al nord Italia a dieci dipendenti dei punti vendita di Palermo. Una scelta che, secondo l’Azienda, sarebbe necessaria in quanto nel 2017 i punti vendita coinvolti avrebbero registrato un calo del fatturato e quindi necessitano di una riduzione ed ottimizzazione dei costi strutturali.
“Non è possibile che il personale palermitano, ancora provato dalla precedente ristrutturazione, continui ad essere bersagliato da provvedimenti così drastici- dice Mimma Calabrò Segretario Generale Fisascat Cisl Sicilia – è necessario trovare soluzioni di salvaguardia dei livelli occupazionali sul territorio palermitano. Avevamo già espresso nel 2016, le nostre forti preoccupazioni – continua Calabrò – in merito alla tenuta dei punti vendita con i nuovi organici, sulla base di una crisi ancora mordente. Oggi ci ritroviamo nuovamente con provvedimeti di trasferimento verso il Nord del Paese, che per molti lavoratori rappresenta un invito al ‘licenziamento’. Abbiamo già chiesto un incontro all’Azienda, per trovare soluzioni utili alla tutela dei lavoratori che stanno rivivendo l’angoscia di una recentissima ristrutturazione di cui ancora si trascinano gli effetti e che ha lasciato ferite ancora aperte“.
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