Ha aperto, oggi, venerdì 19 dicembre, a Villa Zito, sede della Fondazione Sicilia (Viale della Libertà 52), la mostra “L’età dell’oro. Il gioiello siciliano tra XVII e XIX secolo”.

Un viaggio affascinante nella storia dell’oreficeria isolana, tra opere antiche e creazioni contemporanee, visitabile fino al 24 maggio 2026.

Un tesoro da scoprire a Villa Zito

La mostra, curata da Sergio Intorre e Roberta Cruciata, espone preziosi esemplari di gioielli realizzati dagli orafi siciliani tra il XVII e il XIX secolo.

Accanto ai gioielli provenienti da collezioni private, spiccano prestiti prestigiosi da istituzioni museali come la Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, il Tesoro della Cattedrale di Palermo, il Museo “Agostino Pepoli” di Trapani, il Museo Diocesano di Monreale, l’Eparchia di Piana degli Albanesi, il Tesoro di Santa Maria a Randazzo e quello di Santa Venera ad Acireale. Presenti anche opere della collezione degli orafi Fecarotta di Palermo, una delle famiglie storiche del settore.

I gioielli, dallo stile inconfondibile, spesso privi di marchi fino alla seconda metà del ‘700, raccontano una tradizione artistica che fonde maestria, spiritualità e gusto decorativo.

Accanto ai tesori antichi, la mostra ospita anche una selezione di orafi siciliani contemporanei, che esporranno a rotazione le loro creazioni, in un dialogo diretto con la storia.

Un percorso che unisce collezionismo, arte e identità culturale, offrendo una panoramica sull’evoluzione dell’oreficeria siciliana fino ai nostri giorni. “La mostra racconta una storia affascinante e per certi versi ancora poco conosciuta – spiegano i curatori – unendo oggetti d’uso, simboli religiosi e capolavori del collezionismo in un unico racconto corale”.

Un’occasione unica per cittadini e turisti, in una sede prestigiosa come Villa Zito, splendido edificio settecentesco nel cuore di Palermo.