C’è un grave errore nell’attribuzione dei seggi italiani per il Parlamento Europeo, un errore di livello nazionale ma che si ripercuote sugli eletti nel collegio Isole e dunque in Sicilia per effetto del conteggio dei resti.

Lo denuncia  pubblicamente Saverio Romano ad oggi primo dei non eletti nella lista di Forza Italia nel collegio Isole che questa sera ha notificato via pec una diffida alla Commissione elettorale centrale nella quale chiede di agire in auto tutela e revocare l’assegnazione dei seggi e modificarla.

“L’errore che abbiamo scoperto – dice Romano a BlogSicilia – deriva dall’effetto Brexit”. In pratica si  tratterebbe di una errata interpretazione di norme transitorie.

In poche parole la norma europea varata a ad aprile 2019 stabilisce il ricalcolo dei seggi per effetto dell’uscita della Gran Bretagna dall’unione. in questi riconteggio all’Italia spetterebbero 76 parlamentari. Ma la Brexit è stata, nel frattempo, rinviata, al 31 ottobre di quest’anno. Di fatto la Gran Bretagna è ancora uno Stato membro. Nonostante ciò la Commissione elettorale centrale, con un comunicato stampa del 31 maggio, annunciava l’assegnazione di tutti i 76 seggi con la sospensione degli ultimi 3 in attesa del concretizzarsi della Brexit.

“Si tratta di un errore le cui conseguenze sono irreversibili e che va dunque corretto – dice ancora Romano – perchè la stessa normativa dice chiaramente che nel caso di mancata conclusione della Brexit si sarebbe dovuto fare riferimento alle disposizioni del 2013 e dunque assegnare 73 seggi”.

La differenza non è secondaria perché nel conteggio dei resti fatto sulla base di 76 seggi gli stessi resti fanno scattare un deputato in più nei collegi Nord est, centro e Sud. Nel conteggio a 73 parlamentari, invece i resti fanno scattare un eletto in più nel collegio Isole e questo toccherebbe a Forza Italia e dunque  a Saverio Romano

Per questo motivo la notifica alla Commissione elettorale centrale “Se la Commissione dovesse rigettare la mia istanza – aggiunge Romano – avrò trenta giorni di tempo per proporre ricorso davanti al Tar di Roma”.

Insomma sarà probabilmente ricorso anche se non contro qualcuno ma sul generale sistema di conteggio ritenuto non rispettoso delle normative vigenti.

Peraltro l’errore era già stato segnalato alla Commissione da un altro dei non eletti in un collegio del Nord e la Commissione aveva obiettato che anche nell’indizione dei Comizi elettorali il Presidente della Repubblica aveva indicato il numero di 76 deputati europei da eleggere “E’ una risposta debole – dice Romano – perché la norma europea approvata all’unanimità è prevalente in questo caso. Siamo nell’esatta condizione prevista dal punto 2 dell’articolo 3 della normativa elettorale europea del 2018. La Commissione ha due strade: assegnare 73 seggi con il sistema in vigore nel 2013 e poi, quando la Brexit si concretizzerà, assegnare in modo analogo gli altri oppure assegnare i 73 seggi attualmente disponibili e attendere che venga emanata una nuova legge che regolamenti l’assegnazione degli altri tre”

Il tema sembra essere prima di tutto politico e poi anche legale e non è un problema da poco. E le vicende politiche siciliane non sono esenti dagli effetti derivanti dalle elezioni europee. Si parla tanto di rimpasto nel governo Musumeci proprio dopo le Europee e i centristi sono uno dei temi caldi sul mantenimento o sulla sostituzione degli assessori in giunta “Non mi piace il termine rimpasto – dice Romano sottraendosi alla domanda sul futuro dei centristi della giunta Musumeci – preferisco parlare di rilancio”.

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