Sono in corso le indagini sull’evasione dal carcere Malaspina a Palermo di tre giovani detenuti. Gli agenti di polizia penitenziaria in servizio nell’istituto di pena hanno presentato le loro relazioni che adesso sono al vaglio della procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna.
C’è da spiegare come sia stato possibile che tre giovani in pochissimo tempo siano riusciti a raggiungere il muro di cinta calare le lenzuola annodate e arrivare in strada e fuggire da via Cilea.
Gli agenti in servizio dovranno spiegare come mai non ci fosse nessuno a sorvegliare quel muro di cinta e come mai una delle garitte fosse sguarnita.
C’è chi ipotizza un errore dettato dalla poca esperienza e una serie di concause che hanno consentito ai tre giovani che avevano provocato tensioni già in altri istituti penitenziari di approfittare della situazione per mettere in pratica un piano già studiato.
Pare che nel penitenziario dovesse entrare un medico per curare altri due detenuti che si erano picchiati. Le indagini sono state affidate alla polizia penitenziaria. Intanto i tre protagonisti dell’evasione dopo essere stati sentiti saranno trasferiti, o lo saranno già nelle prossime ore. Uno andrà al Pagliarelli, gli altri due uno a Catania e il terzo ad Acireale.
Ministero: gigantesca operazione per catturarli
“Dopo la rocambolesca e inammissibile evasione di tre detenuti stranieri dall’Istituto penale minorile Malaspina di Palermo, su disposizione del capo del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, Antonio Sangermano, e con il fondamentale apporto del dirigente del Centro della Giustizia minorile di Palermo, è scattata una gigantesca operazione per catturare i tre fuggiaschi”. Lo fa sapere il ministero della Giustizia.
L’operazione che ha portato all’arresto dei tre detenuti evasi, è stata “condotta – dice ancora il ministero – con il coinvolgimento di Carabinieri, Questura e Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria, ha richiesto anche l’ausilio di elicotteri per il controllo di porto e ferrovie”.
Il ministero continua: “In poche ore i tre detenuti evasi sono stati catturati. Uno dei giovani, già trasferito da Reggio Calabria, dove in passato aveva partecipato a una rivolta, a Palermo, ricondotto in cella, ha appiccato un incendio. “Tutti i ragazzi che hanno partecipato all’evasione sono stati trasferiti presso altri istituti”.
“Lo Stato – conclude il ministero della Giustizia – ha dimostrato di sapere mettere in campo ogni necessaria risorsa per contrastare i reati e ripristinare la legalità”.






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