“Un altro risultato importante per il nostro territorio. Un’ area vocata a spazi socio-culturali, teatrali, museali, dove poter accogliere anche uffici per i servizi al cittadino, laboratori, mostre e sistemi produttivi.
Un impegno di tutti nessuno escluso. Un appello a istituzioni locali, comunali e regionali, di comitati e di associazioni.
Uno spazio pensato per dare risposte ai bisogni della gente e dei cittadini, quindi no alla demolizione per costruire “appartamenti” con programmi costruttivi, che qualcuno tenta di spacciare per “housing Sociale”. Si spera che presto venga riqualificato e consegnato al territorio e alla comunità…”.
Così scrive sui social network Eduardo Marchiano, presidente dell’associazione Aiace Palermo che da anni si batte per la riqualificazione della borgata di Partanna Mondello a Palermo.
Nell’omonima via, al numero 52, c’è quanto resta degli spazi dell’ex Cotonificio Siciliano ormai abbandonato da anni e per il quale l’associazione da tempo chiede la riqualificazione in modo che possa diventare spazio aggregativo per attività sociali e culturali.
Il terreno sul quale sorgono i locali dal 2009 è di proprietà della Regione, alla quale l’associazione ha presentato le proprie idee e proposte affinché l’ex cotonificio possa diventare area artigianale e incubatore di piccole imprese.
Una proposta a seguito della quale è iniziata una querelle tra l’associazione ed il Comune di Palermo, che aveva dato il via libera, invece, nel 2013, ad un progetto di social housing al quale avevano aderito alcune cooperative e che prevederebbe la costruzione di 270 alloggi capaci di ospitare 2mila persone. Ma non si trattwerebbe di alloggi con i quali dare risposte reali all’emergenza abitativa, piuttosto di appartamenti costruiti in cooperativa e dunque i cui proprietari e utilizzatori finali saranno già idnetificati al momento della realizzazione nei costrutttori stessi riuniti in cooperativa.
Un progetto che adesso ha ricevuto la bocciatura dalla Soprintendenza ai Beni culturali che il 5 luglio ha inviato al segretario generale del Comune, alla presidenza del Consiglio comunale e al capo area tecnica un parere nel quale i soggetti citati vengono invitati “a volere valutare la fattibilità e l’opportunità di una rielaborazione delle scelte progettuali con l’adozione di soluzioni maggiormente rispettose dei valori architettonici del Cotonificio Siciliano, ove si prediliga di intervenire con opere di ristrutturazione dell’esistente escludendo la demolizione che ne cancellerebbe irreparabilmente la memoria”.
L’ex Cotonificio Siciliano non verrà dunque abbattuto mentre il progettoc he rischiava di trasformarsi in semplice speculazione edilizia subisce un brusco stop.
Una notizia accolta positivamente dall’associazione Aiace Palermo che immagina per il Cotonificio un futuro diverso, un futuro che possa contribuire a valorizzare la borgata ed arricchire il tessuto culturale ed economico della intera città di Palermo.
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