“Invierò nei prossimi giorni una lettera ai ministri Guidi e Del Rio per sottolineare l’esigenza che la produzione di materiale rotabile, oggi del tutto assente, nell’isola, possa ripartire dal polo Carinese anche alla luce delle nuove occasioni di sviluppo della mobilità su ferro”. Queste le parole del sindaco di Palermo Leoluca Orlando all’indomani dell’incontro a Villa Niscemi, alla presenza dell’assessore alle Attività produttive Giovanna Marano, di una folta delegazione dei lavoratori della Keller di Carini e dei rappresentanti sindacali. Il sindaco di Palermo, in accordo con il sindaco di Carini Giovì Monteleone, si è impegnato a sostegno della difesa dell’utilizzo industriale di tutte le aree ex Keller.

Parole che però non convincono i lavoratori che definiscono le dichiarazioni di Orlando “a fini propagandistici atte a giustificare che la politica si sta interessando della Keller”.

I lavoratori ex Keller rimproverano al sindaco di Palermo di “avere appaltato la costruzione dei tram al colosso francese bombardiè, ha affidato il rimessaggio e la manutenzione all Amat attraverso un contratto di durata decennale, costruzione e manutenzione che poteva fare la Keller”.

Il sindaco e l’assessore Marano secondo i lavoratori “forse distratti non hanno fatto caso che il governo nei mesi scorsi ha dismesso a Carini l’Imesi del gruppo Ansaldo Breda di proprietà del governo, fabbrica che operava guarda caso anche nel settore rotabile, mi chiedo quale sia la logica nel chiedere al governo di rilanciare il settore rotabile nel momento che la politica nazionale applica logiche di dismissione”

Nel corso dell’incontro con Orlando, Fim, Fiom e Uilm hanno manifestato preoccupazioniesul rischio che le aree messe a gara in seguito al fallimento, possano essere aggiudicate per fini differenti da quelli industriali seguendo un destino diverso rispetto a quella dei lavoratori ex Keller. Ma i lavoratori accusano il sindacato di voler “giustificare ai propri iscritti che stanno facendo qualcosa, omettendo in malafede che la Keller è fallita e che i cespiti saranno venduti ad un asta pubblica e chiunque comprerà, non avrà vincoli giuridici e sindacali di nessun genere, come prevede la legge in questi casi, meno male che Orlando è professore universitario di diritto pubblico e l’assessore Marano è un ex sindacalista. La richiesta doveva essere una ed una sola trovare immediatamente una soluzione occupazionale senza se e senza ma a 190 lavoratori, del resto Orlando è bravo in questo, vi ricordate il Dl 24, Gesip e tante altre partecipate del comune”.

 

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