“Falsità” e “attacchi mediatici che hanno piegato il paese di Mezzojuso”. Salvatore Giardina, ex sindaco di Mezzojuso, affida a un lungo post pubblicato sui social, che lo stesso titola “le falsità su Mezzojuso“, il suo sfogo in seguito alle vicende che hanno interessato questi mesi il Comune del Corleonese. Dal presunto caso della mafia dei pascoli, a quello delle sorelle Napoli, fino allo scioglimento del Comune per presunte infiltrazioni da parte della criminalità organizzata contro cui l’amministrazione ha fatto ricorso al Tar.

Giardina torna ad attaccare Non è l’Arena, la trasmissione di La7 condotta da Massimo Giletti che ha approfondito il caso delle sorelle Napoli e della presunta partecipazione di Giardina al funerale del boss locale La Barbera. Se da un canto Giardina sostiene che le “trasmissioni di Giletti su Mezzojuso sono faziose perché, contro la deontologia professionale dei giornalisti”, dall’altro nega la sua partecipazione alle esequie del boss. “Non sono stato al funerale di Don Cola La Barbera – scrive -. Dopo un’attenta ricerca, la vicenda parecchio indietro nel tempo, ottobre 2004, non mi ha consentito inizialmente di ricordare bene questo fatto, per sapere dove fossi stato veramente quel giorno, ho accertato che non ero a Mezzojuso e quindi non potevo essere a questo funerale, ma Giletti continua a dire che sono stato al funerale, lasciando intendere che io sia amico dei mafiosi. Ed è sin troppo chiara ed evidente a tutti la gravità di questa falsità”.

Per Giardina inoltre, “se ci sono mafiosi in paese, e la loro individuazione spetta alle forze dell’ordine e alla magistratura, questo non vuol dire che la mafia è infiltrata al Comune. Sono cose che viaggiano su strade separate. Il Comune ha il compito di non farsi condizionare o peggio di essere colluso. E mai sotto la mia gestione questo è successo e nemmeno adesso siamo indagati per questo”.

Giardina torna anche sulla vicenda delle sorelle Napoli. Secondo l’ex amministratore non vi sarebbe alcuna connessione tra l’operato del Comune e le incursioni dei bovini all’interno dei terreni delle tre sorelle. “Tirare il Comune dentro questa storia – dice – è una forzatura inaccettabile”.

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