Dopo lo scioglimento del Comune da parte del consiglio dei ministri si è insediata a Mezzojuso la commissione straordinaria composta da Daniela Lupo, viceprefetto vicario; Valeria Gaspari, viceprefetto e da Maria Cacciola, funzionario economico finanziario. Eserciterà i poteri spettanti al consiglio Comunale, alla Giunta e al sindaco, “nonché ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche”, informa una nota della prefettura di Palermo.
Il Consiglio dei ministri, adottò la scelta su proposta del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, il 12 dicembre scorso “in seguito ad accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali” a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali deliberando lo scioglimento per diciotto mesi del Consiglio comunale di Mezzojuso (Palermo), e il contestuale affidamento dell’amministrazione dell’ente a una Commissione di gestione straordinaria.
Nelle more dell’emanazione del formale conclusivo decreto – informò la Prefettura – da parte del Presidente della Repubblica, valutata la sussistenza dei presupposti d’urgenza previsti dal comma 12 del citato art. 143, il prefetto De Miro, ha disposto, con provvedimento in corso di notifica, la sospensione immediata degli organi comunali di Mezzojuso e l’affidamento della provvisoria gestione dell’Ente Locale ai Commissari.
Il provvedimento avrà una durata di 18 mesi.
In questi ultimi anni al centro delle vicende nel comune ci sono state le denunce alle sorelle Napoli, tre donne che hanno denunciato intimidazioni e atti vandalici nelle proprie proprietà.
Secondo quanto hanno accertato gli ispettori nel corso dell’accesso sono emersi alcuni atti illegittimi e diverse parentele che avrebbero fatto emergere il rischio di infiltrazioni mafiose.
“Siamo soddisfatti della decisione del Consiglio dei ministri che costituisce un ulteriore riscontro su quanto noi abbiamo già denunciato e quanto noi abbiamo subito e che continuiamo ancora a subire fino ad oggi” commentò a caldo Irene Napoli una delle tre sorelle di Mezzojuso che in questi anni hanno denunciato continue intimidazioni e atti vandalici da quanti vorrebbe accaparrarsi le loro terre utilizzando sempre il medesimo canale, la trasmissione de La7 Non è L’arena di Giletti vero artefice dello scioglimento
“Prendo atto della decisione del consiglio dei ministri – afferma l’avvocato Giorgio Bisagna che assiste le sorelle Napoli – che ha rilevato il contesto sociale in cui sono maturati i ripetuti episodi criminosi a danno delle mie assistitile e al contempo esprimo la mia forte preoccupazioni in quanto tali episodi criminosi continuano a ripetersi e auspico che a questo punto vengano adottare misure incisive per la protezione delle mie clienti”.
“Voglio rassicurare i cittadini di Mezzojuso perché restino fiduciosi nelle Istituzioni, sicuro che il nostro ordinamento legislativo garantisce strumenti e rimedi adeguati a far valere le nostre ragioni nelle sedi opportune” commentò, invece Salvatore Giardina, sindaco decaduto del comune sciolto.
“Ringrazio gli assessori e i consiglieri comunali, ai quali non posso che confermare la fiducia che ho sempre in loro riposto – aggiunse – per aver continuato ad amministrare questo comune, nonostante la denigratoria campagna mediatica della quale siamo stati oggetto, nell’esclusivo interesse dei cittadini di Mezzojuso. Se avessi avuto un qualsiasi motivo per ritenere di non aver svolto il mio compito in maniera assolutamente rispettosa delle leggi e delle istituzioni, non avrei esitato un attimo a dimettermi. È doveroso, in questo momento, avere il dovuto riguardo e rispetto della deliberazione assunta dal Governo”.
Inoltre, non essendo ancora completata l’azione di recupero e risanamento delle istituzioni locali del Comune di Siderno (Reggio Calabria), il Consiglio dei ministri ha deliberato la proroga, per un periodo di sei mesi, dell’affidamento dell’ente alla Commissione di gestione straordinaria già incaricata. E’ quanto si legge in un passaggio della comunicato del Consiglio dei ministri.
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