Mezzojuso continua a restare al centro delle cronache con la controversa questione delle sorelle Napoli che sarebbero state, in base alle loro denunce e secondo la trasmissione ‘Non è L’arena’ di Massimo Giletti su La 7, vittime di pressioni, mediante danneggiamenti e invasioni di animali, attraverso un sistema architettato per costringerle a cedere la loro azienda agricola.

Inizia, adesso, il processo basato sulle accuse mosse dalla procura di Termini Imerese che ha chiesto il giudizio per Simone La Barbara, Antonino Tantillo e Liborio Tavolacci accusati di tentativo di estorsione nei confronti delle sorelle Ina, Irene e Anna Napoli e della loro madre Gina La Barbera.

Secondo l’accusa le tre sorelle sono vittime di intimidazioni all’interno della loro azienda agricola tra Mezzojuso e Corleone. La vicenda ha spaccato la comunità di Mezzojuso. Secondo un assessore, ex carabiniere, il padre delle tre sorelle sarebbe stato un capomafia della zona. Ma con l’arrivo di una ispezione al Comune di Mezzojuso disposta dalla prefettura l’assessore ha scelto polemicamente di dimettersi.

Adesso arriva la costituzione di parte civile del Comune nel processo “Si tratta della naturale prosecuzione dell’attività svolta dall’amministrazione a partire dal mese di settembre 2017 a sostegno delle signore Napoli – dice l’avvocato Carmela Re che rappresenta l’amministrazione – il Comune prosegue nella concreta realizzazione gli scopi statutari improntati alla promozione di ogni forma di tutela dei cittadini da ogni forma di violenza e sopraffazione oltrechè di lotta alla mafia ed alla criminalità organizzata”.

Ma la pubblica accusa si è opposta a questa costituzione “Non sono condivisibili le motivazioni dell’opposizione formulata dal PM – continua l’avvocato re – che non si è invece opposta alla richiesta di costituzione di parte civile della F.A.I., relative all’esiguità del fondo istituito dal Comune in favore delle vittime di mafia e di estorsione ( fondo istituito proprio in occasione della vicenda di cui le Napoli sono state protagoniste ) nè è condivisibile la asserita insussistenza di un danno al Comune di Mezzojuso riconducibile alla vicenda oggetto dell’odierno procedimento. Infatti è notorio, e sarà possibile provarlo eventualmente in sede dibattimentale, conclude il legale, che il Comune abbia subito un danno all’immagine significativo, nonostante tutte le iniziative poste in essere a sostegno delle sorelle Napoli a partire dal momento in cui ha avuto cognizione del tenore della vicenda”.

Il giudice si è riservato di decidere sulla costituzione di parte nell’udienza del 1 luglio

Nei giorni scorsi la trasmissione condotta da Massimo Giletti aveva trasmesso in diretta da Mezzojuso una puntata tutta dedicata al caso delle sorelle Napoli. Sul palco si sono registrati momenti di tensione tra il conduttore Giletti e il sindaco del piccolo paese del Corleonese Giardina e l’intero pubblico di piazza che ha contestato il conduttore e le ricostruzioni fatte dalla trasmissione nonchè il modo di  procedere ne dare la parola solo a talune posizioni.

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