Tornano alla carica gli aspiranti camici bianchi in Sicilia, con qualche opportunità in più rispetto al passato.
A causa delle norme anti covid 19, il test di accesso alla facoltà di Medicina, che si terrà giovedì 3 settembre, si svolgerà negli anfiteatri della cittadella universitaria di Palermo.

Quest’anno – il dato viene fornito dal Giornale di Sicilia – saranno 2900 i ragazzi che si ritroveranno in viale delle Scienze, con mascherina e distanza di sicurezza, per partecipare alla prova che li porterà ad intraprendere l’impegnativo percorso formativo per diventare medici.

Aumentano intanto i numeri disponibili. Erano 380 lo scorso anno (2300 istanze), mentre quest’anno sono 420 con 2900 domande. Sono 2200 i giovai che hanno indicato Palermo come prima scelta. Un leggero calo dunque di richieste rispetto al 2019.

Dunque, solo una matricola su cinque riuscirà ad iscriversi a Medicina superando il difficile test di accesso che molti ragazzi riprovano più volte.

A livello nazionale quest’anno gli studenti che tenteranno di entrare alla facoltà di Medicina o di Odontoiatria sono in totale 66.638.

Nonostante il numero chiuso nelle facoltà universitarie, soprattutto di Medicina, sia stato più volte oggetto di critiche e proteste, il rettore di Unipa, Fabrizio Micari, lo considera una scelta corretta e ragionevole.
Dichiara infatti: “È giusto che il sistema si evolva. In passato ricordo, quando ero studente, i colleghi di Medicina ammassati in un cinema a fare lezione. Non dimentichiamo che si tratta di facoltà dove alcune materie, come anatomia o biochimica hanno bisogno di laboratori dedicati e di professori che possono seguire meglio gli studenti”.

L’altra novità, per gli aspiranti medici, è l’ampliamento dei posti nelle scuole di specializzazione.
“Il decreto Rilancio – spiega ancora Micari – ha incrementato da 6.000 a 13.500 i posti disponibili in tutta Italia per le specializzazioni, destinando risorse al settore. Del resto tra quota 100 e un ricambio generazionale in atto non è un mistero che negli ospedali ci sia un fabbisogno di medici nei prossimi anni”.

Il decreto Rilancio, ha inoltre cercato di tendere la mano agli studenti universitari stanziando 65 milioni di euro per evitare il calo degli iscritti. Prima infatti, erano esonerati dalle tasse gli studenti con Isee fino a 13 mila euro, il tetto è stato innalzato a 20 mila euro. Da 20 a 30 mila euro arriva uno sconto dal 10 all’80% a seconda del reddito familiare. L’Università di Palermo ha esteso questo tetto a 25 mila euro di Isee.

“Da noi – puntualizza Micari – praticamente il 70% degli iscritti non paga, le matricole sono esonerate da qualsiasi obbligo. A partire dal secondo anno poi, per accedere ai benefici, bisogna avere un numero di crediti minimo. Mi sembra un’ottima opportunità per i nostri ragazzi in materia di diritto allo studio“.

L’Università di Palermo conta in totale 42mila studenti. Nel 2019 le matricole erano state 10.300.
Per il conteggio di quest’anno bisognerà attendere fine novembre, ma dal primo agosto, le iscrizioni sono già state 2500, con un leggero aumento rispetto allo stesso periodo del 2019.

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