BENI CONFISCATI

“Magazzini Brancaccio tornino al Liceo Dolci”, l’appello di Faraone di Iv

“Ho sentito il Prefetto Bruno Corda, Direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, in merito al Magazzino Brancaccio. È stato molto cordiale e attento, mi ha assicurato che seguirà con attenzione la vicenda per trovare una soluzione positiva per la scuola.” Lo dice il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone che ieri si è recato al liceo Dolci di Palermo incontrando il preside Matteo Croce e il corpo docente.

La visita al bene confiscato

“Ho visitato ieri – aggiunge – il magazzino Brancaccio, un luogo che rischia di essere strappato alla comunità scolastica. La società che lo gestisce ha richiesto indietro il bene, noi riteniamo che invece debba essere affidato all’ex Provincia, ora ‘città metropolitana’, che a sua volta deve tornare ad affidarlo alla scuola”.

Caffè letterario, con annessa biblioteca

“Ho detto al preside Croce e al corpo docente – continua Faraone – che mi sarei impegnato affinché quel luogo rimanesse alla scuola e si realizzasse il loro sogno, che è quello di scommettere su un progetto che metta in rete la scuola e il territorio. Una scuola che ha bisogno di aule perché a Brancaccio sono aumentati gli iscritti ed è una grandiosa notizia che va accompagnata con più spazi a disposizione, non togliendone.

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E poi l’idea dei docenti e dei ragazzi di utilizzare parte del Magazzino Brancaccio come caffè letterario, con annessa biblioteca, aperto sia la mattina che il pomeriggio per l’utenza scolastica e tutto il territorio di Brancaccio, è una splendida idea da sostenere. Ieri un primo passo per una soluzione positiva, adesso continuerò a seguire la vicenda finché non arriveremo alla meta”.

La protesta dei Cobas

Nei giorni scorsi erano intervenuti sul caso dei Magazzini Brancaccio anche i Cobas Scuola di Palermo. “Al danno si aggiunge la beffa costituita dal fatto che a sottrarre tale spazio vitale alla scuola è l’Agenzia Nazionale dei beni sequestrati e confiscati (ANBSC) che – secondo la legge – dovrebbe curare la restituzione dei beni confiscati alla Mafia alla collettività”.

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Fava, “Scelta incomprensibile”

Anche il Presidente della Commissione regionale Antimafia Claudio Fava aveva tuonato: “Sottrarre gli spazi assegnati al liceo Danilo Dolci è una scelta incomprensibile e miope che contrasta con lo spirito della legge Rognoni-La Torre sui beni sottratti ai boss”.

 

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