“Una splendida notizia, il Magazzino Brancaccio sarà assegnato al Liceo Danilo Dolci“. Lo dice il presidente dei Senatori di Italia Viva, Davide Faraone che qualche giorno fa si era recato al liceo Dolci di Palermo incontrando il preside Matteo Croce e il corpo docente.

Faraone, “C’è l’ok dell’Agenzia Nazionale”

“Stamattina – racconta Faraone –  il Prefetto Bruno Corda, Direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, mi ha confermato telefonicamente che c’è l’ok dell’Agenzia e procederanno all’assegnazione del bene confiscato alla mafia alla scuola di Brancaccio, adesso attendono la richiesta scritta dell’area metropolitana di Palermo, che spero arrivi al più presto”.

Segnale importantissimo

“Vorrei ringraziare Bruno Corda – conclude – che si è dimostrato da subito sensibile a questo tema e con serietà e celerità l’ha affrontato e risolto. Un segnale importantissimo che rafforza una scuola che è presidio di legalità, solidarietà e sostenibilità e lavora per la rinascita di Brancaccio”.

Cgil e Flc esprimono la loro soddisfazione

La Cgil Palermo e la Flc Cgil Palermo valutano positivamente la decisione dell’Agenzia per i beni confiscati di destinare il Magazzino Brancaccio al liceo Danilo Dolci. Alla scuola era stata revocata la concessione  d’uso dell’immobile sequestrato alla mafia, utilizzato dall’istituto per i progetti sulla legalità rivolti agli studenti.

Anche la Cgil e la Flc si erano associate all’appello alle istituzioni e al presidente della Repubblica per chiedere la restituzione del bene  alla scuola: “Esprimiamo la nostra soddisfazione,  la priorità per noi era  il rafforzamento e non il depotenziamento del ruolo della scuola come presidio di legalità e di democrazia nel quartiere – dichiarano il segretario Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario Flc Cgil Palermo Fabio Cirino –  Riconosciamo all’Agenzia di avere avuto la  sensibilità di rispondere in maniera celere  all’appello della  città e alle esigenze della scuola. Ridadiamo la nostra richiesta di avere in generale maggiori investimenti nel settore dell’istruzione: più locali e locali idonei e attrezzati, più personale docente e Ata, più dotazioni strutturali e infrastrutturali. Le richieste del mondo della scuola sono tante e la scuola chiede più attenzione, che sia dia più importanza alle richieste dei lavoratori e, soprattutto, più risorse per rendere le scuole agibili e funzionali”,

Il caso

L’enorme scantinato da circa duemila metri quadri – strutturalmente integrato nel complesso immobiliare in cui ha sede il Liceo linguistico “Danilo Dolci” di Palermo – era stato sequestrato per mafia in quanto riconducibile ai boss di Brancaccio.

Si era sollevato un polverone nei giorni scorsi con i Cobas Scuola che avevano denunciato il caso: “Al danno si aggiunge la beffa costituita dal fatto che a sottrarre tale spazio vitale alla scuola è l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata che – secondo la legge – dovrebbe curare la restituzione dei beni confiscati alla Mafia alla collettività”.

Ma anche il presidente della Commissione Antimafia Regionale, Claudio Fava,  aveva bollato come “scelta incomprensibile e miope che contrasta con lo spirito della legge Rognoni-La Torre sui beni sottratti ai boss” quella dell’ANBSC di togliere i Magazzini alla scuola.

Adesso sembra che il caso si sia risolto, anche se mancano i passaggi burocratici formali per la restituzione ufficiale del bene al Liceo Dolci.

 

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