I Cobas della Scuola di Palermo si uniscono all’appello del Liceo linguistico “Danilo Dolci” affinché il Magazzino Brancaccio, ricadente nel complesso immobiliare confiscato alla mafia in cui ha sede la scuola, sia restituito alla fruibilità della comunità scolastica che, da oltre vent’anni, vive e agisce nel quartiere di Padre Pino Puglisi.

La protesta dei Cobas

In questi mesi di pandemia, i Cobas della Scuola di Palermo hanno sollecitato le autorità competenti ad utilizzare l’ingente patrimonio edilizio pubblico. “È del tutto inaccettabile – scrivono i Cobas – che, in questo contesto di grave carenza strutturale per le scuole della Città Metropolitana di Palermo, non solo non si rendano disponibili nuovi spazi, come sarebbe possibile, ma addirittura si sottraggano alle scuole spazi di cui già dispongono, senza apparente spiegazione”.

Perso il magazzino confiscato alla mafia

“Nel caso del Magazzino Brancaccio – enorme scantinato da circa duemila metri quadri -, strutturalmente integrato nel complesso immobiliare in cui ha sede il Liceo “Danilo Dolci”, al danno si aggiunge la beffa costituita dal fatto che a sottrarre tale spazio vitale alla scuola è L’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata che – secondo la legge – dovrebbe curare la restituzione dei beni confiscati alla Mafia alla collettività. I Cobas della Scuola di Palermo chiedono che le autorità a cui è rivolto l’appello intervengano al più presto per sanare questa nuova ferita inferta alla scuola di Palermo”.

Fava, “Scelta incomprensibile”

“Sottrarre gli spazi assegnati al liceo Danilo Dolci è una scelta incomprensibile e miope che contrasta con lo spirito della legge Rognoni-La Torre sui beni sottratti ai boss. Ho sentito oggi telefonicamente il preside dell’istituto e nei prossimi giorni lo andrò a trovare al liceo di Brancaccio per verificare insieme ogni strumento utile per una soluzione positiva della vertenza”. Lo dichiara il Presidente della Commissione Antimafia regionale Claudio Fava.

 

 

Foto: Frame TGR Sicilia

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