Il liceo linguistico di Brancaccio, a Palermo, che si trova in un bene confiscato alla mafia, ha 1.400 alunni, tra cui 54 portatori di handicap, e non ha aule capienti per contenerli tutti. Alcune, per il decreto nazionale che riguarda la sicurezza e che impone dei limiti dovuti ai metri quadrati delle aule, possono ospitare fino a 13-15 alunni, più docente e insegnante di sostegno, altre fino a 24.

Il preside Domenico Di Fatta, che oggi ha capitanato la protesta, è stato costretto a usare come aule anche i tre laboratori linguistici, che sono stati dismessi, il laboratorio scientifico, e quello per gli studenti con disabilità. Per il prossimo anno scolastico, la scuola chiede una succursale per ospitare le 10 classi che, secondo i conti, non troverebbero più spazio nel plesso attuale. “Il diritto allo studio deve essere garantito a tutti. Esprimiamo solidarietà all’istituto Danilo Dolci e sottolineiamo la difficoltà di tante altre scuole palermitane per problemi che riguardano i locali e carenze edilizie delle strutture – dichiarano il segretario Cgil Palermo Enzo Campo e il segretario Flc Palermo Franca Giannola – In questa fase di smobilitazione delle Province verso i liberi consorzi, stiamo registrando minore attenzione nei confronti degli istituti superiori e stanno venendo a galla numerose criticità. Il Prefetto deve essere messo a conoscenza delle problematiche per sollecitare le istituzioni a reperire le risorse necessarie per rispondere in modo sollecito alle esigenze delle scuole”.

“Ecco effetti mancata riforma. Subito una soluzione per il Danilo Dolci di Palermo. Mi auguro che oltre alle parole si possa finalmente passare ai fatti. Il diritto allo studio deve essere garantito a ciascuno dei nostri ragazzi e non si può pensare che, oltre ai disagi che già vivono gli studenti del Danilo Dolci, si possa prospettare un intero anno scolastico scandito dai doppi turni”. Lo dichiara in una nota il senatore di Sinistra Italiana, Francesco Campanella, che questa mattina ha preso parte all’incontro in prefettura tra il prefetto, Antonella De Miro, il preside dell’istituto, Domenico Di Fatta, e una delegazione di studenti dell’istituto Danilo Dolci di Palermo.

“Il pasticcio della riforma delle Province comporta anche questo – prosegue Campanella – che davanti a delle esigenze strutturali di un liceo, i dirigenti scolastici fatichino a individuare gli interlocutori. Il prefetto, ad ogni modo, si è impegnata a promuovere un tavolo tecnico con il Comune, che non ha ancora poteri in materia di edilizia scolastica, e l’ex Provincia, che sulla carta ha ancora la competenza, ma non ha un euro per gli interventi necessari”.

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