Una passeggiata a piazza Verdi, nei pressi del teatro Massimo di Palermo, per “protestare contro l’incapacità del governo Conte che ha abbandonato al proprio destino avvocati, liberi professionisti, ristoratori, titolari di bar, parrucchieri, commercianti, agenzie di viaggio, albergatori, agenti di commercio”.

E’ l’iniziativa di Stefano Santoro, avvocato penalista, già consigliere ed assessore al Comune di Palermo oggi vicino alla Lega di Salvini, che ha radunato, in mattinata, un centinaio di rappresentanti delle varie categorie.

“La bozza dell’ultimo ‘decretino’ del governo Conte che dovrebbe aiutare gli italiani si rivela un bluff – dice Santoro – solo mancette di Stato, inutili ‘buoni turismo’ ma non mancano gli aiuti ancora a favore delle banche, uno scandalo, invece di intervenire a sostegno delle categorie produttive che stanno soffrendo da settimane”.

A protestare, tra gli altri, commercianti come Mauro Leone, e i ristoratori Marcello Catuogno, Eugenio Randi, che gestisce una pizzeria e un ristorante nel centro storico che non usa mezzi termini: “C’è troppa confusione, è tutto troppo complicato Tutto troppo complicato e noi dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter lavorare serenamente, abbiamo scelto di non aprire finché non c’è chiarezza su come poter fare l’attività di ristorazione. Dovremmo misurare la temperatura ai clienti, sanificare i bagni ogni volta che un cliente va alla toilette, acquisire la modulistica. Si chiedono cose che francamente non credo possiamo gestire”.

Da tempo i ristoratori chiedono di tornare al lavoro ma con regole certe per la sicurezza dei clienti.
Regole che sono arrivate solo in parte e che sembrano difficili da concretizzare.
Una osservazione fatta anche dai titolari delle palestre e delle piscine, che parlano di regole proposte che “sembrano fuori dal mondo”.

“Credo di non aprire la mia palestra, mi è bastato fare due conti per capire che sarà un disastro”. Lo ha detto ieri a BlogSicilia il gestore di una palestra di Siracusa che ha ormai deciso di gettare la spugna, almeno fino a quando il rischio di contagio da Covid19 sarà praticamente azzerato.

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